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Il magistrato Salvini: "Piazza Fontana non appartiene ai no vax"

Negli anni '80 il giudice milanese ha riaperto le indagini sull'attentato facendo luce sulla cosiddetta "pista neo fascista"

Dopo mesi di occupazioni da parte dei no vax, piazza Fontana torna finalmente a celebrare il suo significato originario, celebrando i morti dell'attentato neo fascista che il 12 dicembre del 1969 provocò la morte di 17 persone all'interno dell'allora sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Un evento che segnò in Italia l'inizio della cosiddetta "strategia della tensione", la stagione di attentati ideata dai gruppi di estrema destra per portare ai massimi livelli lo scontro sociale con la sinistra e arrivare all'eversione vera e propria nei confronti dello Stato stesso.

VIDEO. Il sindaco Sala contestato litiga con un manifestante

A fare luce su uno dei periodo più bui della Repubblica, negli anni '80, è stato il magistrato milanese Guido Salvini, che dopo aver riaperto le indagini sulla strage portò infine al riconoscimento della matrice neo fascista, individuando come esecutore materiale della strage il gruppo di estrema destra Ordine Nuovo. "Quello che accadde nel 1969 in Piazza Fontana resterà sempre nel cuore dei milanesi - spiega il giudice Salvini - Credo che occupando proprio questa piazza per tutte quelle settimane i no vax abbiano dimostrato scarsissima coesione sociale e solidarietà anzitutto per le famiglie delle vittime, ma anche per tutti coloro che negli ultimi due anni hanno lottato per combattere la pandemia: medici, scienziati e amministratori".

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