Sottraevano i documenti ai connazionali costringendoli a fare l’elemosina in piazzale Dateo per poi prendersi “l’incasso” sotto la minaccia di violente percosse qualora si fossero ribellati.
Protagonisti della vicenda una madre e un figlio di origine bulgara, ora indagati con la pesantissima accusa di riduzione in schiavitù. I due sono stati fermati dalla Polizia di Stato del commissariato Monforte Vittoria e ora si trovano in custodia nel carcere di S. Vittore.
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