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Follia a bordo, calci e sputi contro i neri: "Mi state sul ca..., questo è il mio treno". Video

È successo mercoledì mattina su un treno Milano-Verona. Il racconto di una testimone

Ha continuato, con insistenza e modi minacciosi, a chiedere il biglietto a qualsiasi ragazzo di colore gli passasse davanti. Lui, che in realtà non aveva nessun titolo per farlo, è andato avanti nel suo spettacolo perché - queste le sue convinzioni - il "treno è mio" e "a te non controllano perché sei colorato". 

Folle episodio di razzismo mercoledì mattina su un treno Milano-Verona diventato teatro dello show di un uomo di circa quaranta anni, che - pantaloncino e maglietta verde addosso - si è improvvisato controllore. 

Insulti ai neri sul treno 

A riprendere le sue gesta è stata Delia, una 24enne che studia Scienze politiche a Milano e che si trovava sul convoglio per tornare a casa. Nelle immagini, che poi lei stessa ha postato sulla pagina Facebook de "I sentinelli di Milano", si vede il 40enne avvicinare un ragazzo di colore nei pressi della porta e dirgli: "L'hai fatto il biglietto? L'hai fatto il biglietto? Fammelo vedere, fammi vedere il biglietto... Nel culo ce l'hai il biglietto, ce l'hai nel culo". 

E ancora, contro un secondo giovane che era seduto in un vagone vicino, con la testa contro di lui: "E tu ce l'hai il biglietto? Fammi vedere... Testa di cazzo, sei qua sul mio treno, io ho pagato il biglietto, te no... Non controllano soltanto perché sei colorato". 

"Faccio una strage"

Prima che la giovane riuscisse a far partire il video, però, sarebbe successo anche di peggio. Lo stesso finto controllore, infatti, avrebbe preso a calci la bici di un ragazzo dicendogli e "pure la bici hai? Ora è mia, spetta a me, sono italiano" e avrebbe sputato contro un altro passeggero - anche lui di colore - minacciando di fare una strage perché "i neri mi stanno sui coglioni perché non lavorano". 

"Arriva il controllore, io sto per scendere, gli mostro il biglietto e gli dico quanto accaduto - racconta Delia nel suo sfogo -. La sua risposta: «Sì, ogni giorno è sempre peggio, mi spiace»".

"Accanto a me nei sedili a fianco un signore di colore mi guardava, sconfortato. Avrei voluto dirgli che non siamo tutti così, ma non mi usciva una parola - ammette la giovane, sconfortata -. Avrei voluto avere più coraggio per scendere e mettermi in mezzo. Tengo a precisare che quel 'signore' era perfettamente lucido, parlava al cellulare con la sua compagna in modo normalissimo, la sua frustrazione veniva sfogata così, nel modo più orribile, vederlo con i miei occhi mi ha scossa molto. Sono scesa da quel treno con tanta rabbia - conclude la ragazza -, frustrazione e nausea e sensazione di impotenza".
 

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