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San Siro, la periferia abbandonata di Milano dove i ragazzi crescono tra musica rap e sassi alla Polizia

Prima parte del reportage di Milano Today in piazza Selinunte, dove lo scorso aprile circa 300 persone si sono assembrate per le riprese di un videoclip ingaggiando una sassaiola con le forze dell'ordine

Musica rap e sassi contro la polizia. È il contesto in cui crescono i ragazzi di San Siro, storico quartiere di Milano che da anni vive una grave situazione di abbandono e degrado dovuta a molteplici fattori: dalla povertà di molti suoi abitanti, all'incuria delle case popolari, passando per le numerose e diverse etnie migrate nel quartiere con il tempo, e che faticano tuttora a integrarsi completamente con il resto della città.

Il racconto e le testimonianze

Una condizione che ha generato rabbia e risentimento soprattutto da parte dei residenti giovani e giovanissimi, che a San Siro non hanno spazi di aggregazione né opportunità per riscattarsi da una situazione di indigenza estrema. E così la cultura hip hop e la musica rap sono diventate un punto di riferimento per la maggior parte di questi ragazzi, che nelle vie e nelle piazze del quartiere si sfidano in gare di freestyle. 

Uno di questi luoghi è piazza Selinunte, dove il 10 aprile scorso, durante le riprese del videoclip del giovane rapper locale Neima Ezza, un gruppo di circa 300 persone (composto da ragazzi del quartiere, ma anche da molti outsider delle zone periferiche di Milano e hinterland) ha ingaggiato una violenta sassaiola con la Polizia intervenuta per disperdere l'assembramento non autorizzato. Una vicenda, quella di piazza Selinunte, che conferma quanto ormai il quartiere identifichi lo Stato solamente con il volto della repressione, come spiegano i due cooperanti Valentina Valfrè e Marcello Ficner, delle asssociazioni Soleterre eTuttinsieme: due delle rare realtà che investono sul sociale all'interno di San Siro.

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