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Guardia in ostaggio in Duomo, il video del terrore: il vigilante a terra, la 'trattativa' e il blitz

Nel filmato registrato all'interno della cattedrale ecco i concitati momenti in cui gli agenti prima trattano con il sequestratore e poi lo immobilizzano disarmandolo

La guardia giurata a terra, quasi distesa accanto al confessionale. Il sequestratore accanto a lui che gli tiene una mano sul collo e con l'alta mano impugna un coltello a pochissima distanza dal suo viso. Intorno i poliziotti, armi in pugno, che gli chiedono di arrendersi, di consegnarsi. 

Sono i frame, da brividi, degli 8 minuti di terrore andati in scena mercoledì mattina nel Duomo di Milano, teatro del folle blitz di un uomo - poi identificato in un 30enne egiziano con regolare permesso di soggiorno - che dopo essere fuggito da un controllo di polizia si è barricato nella Cattedrale con l'ostaggio

Tutto è iniziato quando una pattuglia del commissariato Centro si è avvicinata al 30enne, seduto sugli scalini di fronte alla chiesa, e gli ha chiesto i documenti. Lui ha preso tempo e pochi attimi dopo si è alzato ed è scappato verso l'ingresso riservato ai fedeli. Lì ha spinto una prima guardia giurata che stava sorvegliando l'entrata e successivamente - una volta guadagnato l'ingresso - è stato raggiungo da un secondo vigilante che ha cercato di bloccarlo. A quel punto il malvivente ha estratto un coltello con una lama di 10 centimetri, lo ha minacciato e costretto a mettersi in ginocchio.

Lì è partita la delicata e fondamentale trattativa dei poliziotti, raccontata dalle immagini. Nel video si vedono gli agenti che con le armi ad altezza uomo gli chiedono di gettare l'arma, promettendogli che nessuno gli farà del male. Gli appelli cadono nel vuoto e il sequestratore continua a dire frasi deliranti, parlando di una sua presunta stanza all'interno del Duomo. 

L'ostaggio gli ripete che ha in mano la sua vita, implorandolo di buttare il coltello, mentre i poliziotti cercano un contatto più "neutro", posando le armi. La svolta arriva quando una poliziotta riesce a conquistare la fiducia e l'attenzione del sequestratore. "Io sono una mamma - gli dice più volte -. Vuoi che tolgo il cinturone? Lo tolgo via", come a volerlo rassicurare e tranquillizzare. E ancora, sempre con tono di voce deciso ma pacato: "Io ti voglio aiutare, guarda, lo metto a terra". 

A quel punto due poliziotti che sono alla sinistra del sequestratore capiscono che è il momento di agire: si fanno un cenno con la testa e in un attimo sono sull'aggressore, che viene immobilizzato, disarmato e arrestato. Il terrore è finito. 
 

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