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Seveso, il racconto di un negoziante: "Prima il Covid, ora l'esondazione, ormai sono rassegnato"

I quartieri Niguarda e Ca' Granda di nuovo sott'acqua dopo il violento temporale di giovedì 14 maggio che ha riportato "a galla" il vecchio problema delle alluvioni causate dal torrente

Dopo il Covid, che lo ha costretto a chiudere il negozio per due mesi, ora ecco l'ennesima esondazione del Seveso. Gli abitanti dei quartieri Niguarda e Ca' Granda sono sconsolati dopo che venerdì 14 maggio, a causa di un violento temporale, il torrente che scorre sotto viale Fulvio Testi, a Milano, è fuoriuscito di nuovo causando danni ad appartamenti e attività commerciali che si apprestavano alla riapertura. Per strada, nella notte, i residenti hanno assistito inermi all'ennesima fuoriuscita del Seveso, strade e scantinati invasi dalla piena e tombini che esplodevano a causa della pressione del corso d'acqua sotterraneo.

VIDEO. L'acqua del Seveso fa esplodere i tombini di Milano

In via Valfurva, al Simon's bar, i volti al bancone esprimono tutta l'amarezza dei lavoratori che hanno passato la mattina a svuotare il locale dall'acqua. "Prima del Covid-19 avevamo raccolto 10 pagine di firme per chiedere di avviare in fretta i lavori per le vasche di laminazione a nord di Milano. Purtroppo le firme sono ancora tutte qua, mentre il Seveso è 50 anni che esonda. Non sappiamo più cosa dire, ormai siamo rassegnati - spiega il titolare del bar - Siamo appena usciti dall'emergenza Covid e siamo già alle prese con tutto il lavoro extra che un negozio deve fare per rispettare le norme sul distanziamento sociale. Ora di nuovo il Seveso che fuoriesce e allaga tutto quanto. Siamo davvero sconsolati".

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