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Terrorista ucciso a Sesto, il sindaco: "Non saremo noi a pagare il deposito della salma". Trovato l'accordo

2.160,18 euro. E' questo l’importo della fattura che il sindaco di Sesto San Giovanni lo scorso luglio si è vista recapitare dal comune di Milano per il deposito della salma di Anis Amri, ucciso nel piazzale della stazione di Sesto il 23 dicembre dello scorso anno dalla polizia, era il terrorista che pochi giorni prima aveva causato la strage di Berlino. Fino allo scorso 29 giugno il corpo era rimasto nell’obitorio comunale di Milano ma la legge prevede che il costo di tale deposito sia a carico del comune dove si è registrato il decesso, questo perlomeno fin quando la salma non viene reclamata. Ma il primo cittadino sestese quella fattura l’ha rispedita al mittente dichiarando: “Neanche un euro di questa comunità verrà spesa per una cosa del genere”. Adesso che però la salma è stata reclamata dai familiari e già trasferita in Tunisia, con tutte le spese a carico dei richiedenti, il primo cittadino chiede che anche quella fattura venga liquidata dalla famiglia o dal governo tunisino. E pare che sia proprio questa la soluzione finale, da Roma arrivano ampie rassicurazioni in tal senso.

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