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Blocco dei camionisti: le ragioni dei residenti dietro la chiusura del cantiere

Qualche giorno fa MilanoToday diede la notizia della protesta di alcuni camionisti che stavano bloccando una strada per protestare contro la chiusura di un cantiere che avrebbe messo a repentaglio i loro posti di lavoro. A seguito della segnalazione di alcuni lettori abbiamo cercato di indagare i motivi della chiusura e abbiamo scoperto l'altra faccia della medaglia

Lo scorso 19 agosto è andata in scena una manifestazione di protesta di alcuni camionisti della CCM di Milano, azienda che si occupa di lavori di manutenzione stradale. 

I manifestanti, che hanno bloccato un lungo tratto di statale, da via della chiesa rossa, dove ha sede l’azienda,  al comune di Rozzano, lamentavano la chiusura di una vicina area di carico scarico che avrebbe causato il loro licenziamento.

Quella che sembra essere una  “semplice” e legittima protesta in conseguenza di una riduzione del personale assume però un significato diverso alla luce delle vicende che, negli ultimi tempi, hanno visto come protagonista la stessa CCM, nei confronti della quale il comune di Milano avrebbe ordinato la sospensione dell’attività. La causa sarebbe una politica ambientale non proprio trasparente che ha destato preoccupazione nei cittadini della zona.

A seguito delle segnalazioni di alcuni lettori abbiamo contattato il comitato comitato del quartiere Basmetto che ci ha raccontato quanto dietro la protesta di mercoledì ci sia una questione annosa.

D. Partiamo dall’inizio: quando e con quali obiettivi è nato il vostro comitato?
R. Il comitato è nato alla fine del 2006 per cercare di risolvere tutti quei problemi che può avere un quartiere giovane come il nostro, dalla mancanza di servizi e collegamenti con il centro della città alle questioni relative alla gestione degli spazi verdi o di altra natura.

D. Quante persone ne fanno parte?
R. Il quartiere non è molto grande, attualmente le persone iscritte sono circa 100 e al momento della nascita del comitato erano solamente una decina.

D. Quando sono iniziati i problemi con la CCM?

R. Appena dopo che l’azienda ha iniziato l’attività, nel 2003. Le prime lamentele sono arrivate dagli abitanti del quartiere le cui case sono adiacenti all’area dell’impresa.

D. Quali sono i principali problemi che l’azienda ha portato?

R. Il problema più evidente è quello dell’inquinamento acustico e ambientale dovuto ai motori degli automezzi presenti nell’area, non solo di quelli in fase di carico e scarico ma anche di quelli che vengono utilizzati per la produzione di cemento, che poi viene trasportato per lavori al di fuori dell’azienda.

D. Precisamente, di che cosa si occupa la CCM?
R. La CCM è un’azienda che fornisce servizi a varie utenze, pubbliche e private. Si occupa prevalentemente di manutenzione stradale e di lavori di scavo, come ad esempio l’impianto di tubazioni.

D. Quali sono state le azioni del comitato per fare in modo che la situazione cambiasse?
R. Il comitato ha iniziato a rivolgersi a tutti gli enti pubblici preposti al controllo degli esercizi, dall’ASL all’ ARPA, nonché alle istituzioni politiche del territorio, comune, regione, provincia e consiglio di zona.

D. Cosa è successo mercoledì scorso?
R. La situazione non è molto chiara, di certo si sa solo che c’è stata una manifestazione degli autotrasportatori dell’azienda, i giornali hanno parlato di chiusura di un cantiere e conseguente licenziamento dei dipendenti ma l’attività sembra comunque continuare. Non si sa se e chi abbia disposto questa chiusura, né se questa è collegata ai problemi che lamentiamo da tempo.

D. Cosa farete in futuro?
R. Per il momento aspettiamo l’evolversi della situazione, nel frattempo ci stiamo muovendo per ottenere un incontro con il sindaco e continuiamo a far sentire la nostra voce all’interno delle istituzioni, se entro 2 o 3 mesi le cose non dovessero cambiare ricominceremo a farci sentire con più insistenza, organizzando, come in passato, manifestazioni per mettere in luce il problema.


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