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Quarto Oggiaro Quarto Oggiaro / Via Cesare Pascarella

Quarto Oggiaro, giro di vite al racket degli alloggi abusivi

Gestivano il racket degli alloggi in abitazioni di proprietà del Comune. Un arresto e quattro ordinanze di custodia cautelare. I cittadini: "Siamo sempre noi a farne le spese"

L'indagine era iniziata mesi fa, nel mirino degli inquirenti un'associazione a delinquere che faceva business sugli alloggi abusivi. Da questa mattina la Squadra Mobile di Milano sta eseguendo centinaia di perquisizioni a Quarto Oggiaro, dove la "banda" aveva il suo quartier generale, sfruttando abusivamente alcune case di proprietà del Comune.

Cinque gli arrestati, fra i quali figurerebbe anche un ispettore della Gefi, la società che gestiva gli alloggi per conto del Comune. Le accuse sarebbero di associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di occupazioni abusive in alloggi pubblici. L'uomo è accusato anche di concussione, in quanto era incaricato di pubblico servizio. Gli altri quattro destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Milano sono i due custodi degli stabili interessati dall'indagine, un noto pregiudicato del quartiere, legato alla criminalità organizzata, e un quinto uomo che veniva usato come 'manovale' per sfondare le porte.

GLI AGGIORNAMENTI

20 maggio ore 15.15 - Il Comune chiede di costituirsi parte civile.  “Chi ha sbagliato deve pagare e se ci sono responsabilità da parte di funzionari degli ex gestori del patrimonio di edilizia popolare è giusto e doveroso che la magistratura vada fino in fondo". Sono le parole del vicesindaco De Corato e dell'assessore alla casa Verga.
 

20 maggio ore 11.45 - Ecco il "tariffario" del racket. Per "comprarsi" un alloggio popolare erano necessari 2.500 euro. Ma non mancavano gli "sconti": per evitare lo sgombero, ad esempio, si sborsava un minimo di 350 euro fino ad un massimo di 900.

20 maggio ore 11.35 - Ecco i nomi degli arrestati. Rispondono alle accuse di associazione a delinquere. Marco Veniani, 55enne ispettore della Gefi fino allo scorso dicembre; Giorgio De Martino, 66 anni; Vincenzo Sannino, 63, custodi degli immobili di via Pascarella ai civici 18 e 20; Gaetano Camassa; pluripregiudicato di 69 anni; e Salvatore Rizzo; 49. Sono questi i nomi cui sono state notificate le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Federica Centonze.

20 maggio ore 11.30 - Sesso per bloccare le pratiche di sgombero. In una delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Federica Centonze, si legge che l'incaricato della Gefi avrebbe anche chiesto rapporti sessuali in cambio di un interessamento per bloccare la pratica di sgombero.


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