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Stupro a Sesto San Giovanni, è caccia al branco

Dopo lo stupro di venerdì notte è ora caccia al branco di aggressori, 4 slavi, si procede in base alla testimonianza della ragazza aggredita. Intanto monta la polemica politica tra maggioranza ed opposizione

Nella notte di venerdì 24 aprile una giovane coppia, lui 29enne e lei 27enne, è stata sorpresa da un gruppo di stranieri (si parla di 4 persone), appartati nella loro macchina in una zona ex-industriale di Sesto San Giovanni. Il ragazzo è stato selvaggiamente picchiato e costretto a guardare mentre gli aggressori  stupravano a turno la sua fidanzata. 

Poco dopo la violenza la ragazza è riuscita a raggiungere un locale pubblico e ha dato l’allarme. Da quel momento è partita la caccia al branco che al momento non ha prodotto nessun arresto.

La violenza però ha fatto montare lo scontro politico. Sia Filippo Penati che Maurizio Martina, rispettivamente presidente e segretario provinciale di Milano, chiedono a gran voce la convocazione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, “visto che dall’inizio dell’anno gli episodi di violenza sono stati più o meno venti e nessun agente in più è stato mandato dal Governo”.

La replica alle parole dure dell’opposizione, spetta al vice-sindaco De Corato, nonché assessore alla Sicurezza: “Il Governo Berlusconi ha mandato in giro per le strade di Milano 434 militari, liberando altrettanti poliziotti e carabinieri, per presidiare e garantire la sicurezza ai cittadini. Dimentica, chi critica, che il Governo Prodi su questo fronte non ha mosso un dito”.

Nel frattempo, mentre divampa la polemica politica, proseguono le indagini. Dalle informazioni raccolte dalla coppietta aggredita, gli agenti starebbero cercando un gruppo di slavi, circa 4, che potrebbero frequentare le baraccopoli abusive della zona vicina all’aggressione. Un elemento fondamentale per le indagini potrebbero rivelarsi i cellulari, che gli aggressori hanno rubato alla coppia prima di abbandonare la scena del crimine.

Intanto si leva il grido di dolore della madre del ragazzo coinvolto: “Devono prenderli. E quando ci riusciranno, perché devono farlo, non dovranno avere pietà. Quelli che hanno fatto male ai miei ragazzi sono delle bestie, e come tali vanno trattati”.

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