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Biblioteca di Baggio, rivolta contro la chiusura serale

Pantaleo (Pd): "Si spendono 300mila euro per capodanno e non si trovano 18mila euro per tenere aperta una biblioteca". Mardegan (Fdi): "Funzione sociale oltre che culturale"

Si accende la polemica sulla biblioteca di Baggio. Motivo del contendere, la chiusura serale. Una volta le biblioteche più grandi della città (non solo Baggio ma anche, ad esempio, Bonola e Affori, ma non solo) tenevano aperta alla sera la sala lettura, senza il servizio di prestito dei libri, come servizio aggiuntivo agli studenti.

Era un servizio molto apprezzato, che oggi invece è ridotto al lumicino. La biblioteca di via Pistoia a Baggio, per esempio, dal 27 febbraio 2012 non è più aperta alla sera: servizio "sospeso". A distanza di un anno le cose stanno ancora così. Sulla situazione della biblioteca di Baggio si è tenuta, lunedì 11 febbraio, un'assemblea per discutere del futuro di via Pistoia. Hanno partecipato circa sessanta persone.

Il responsabile della biblioteca ha spiegato che il costo per garantire l'apertura è di circa 18mila euro all'anno: evidentemente troppo, considerata una media calcolata in due-tre persone a sera.

E ha rivelato che il personale che garantiva l'apertura non era comunale ma di una cooperativa. Non ci sta il consigliere comunale del Pd Rosario Pantaleo, che a Baggio fa il pieno di voti. Ha tuonato: "E' assurdo che si sia speso 300mila euro per il concerto di capodanno e poi si taglino i fondi per le biblioteche".

Fabrizio Tellini (presidente della Zona 7) si è impegnato a far approvare una delibera del consiglio di zona con l'impegno formale a iniziative in vista della completa riapertura, "che ci auguriamo possa avvenire quanto prima", afferma. "Ma ad oggi - continua - dobbiamo ragionare con i mezzi a nostra disposizione. Per questo abbiamo proposto di spostare, a titolo sperimentale, alcune serate di apertura dalla biblioteca di piazza Sicilia a quella di Baggio". Per Tellini la biblioteca di Baggio ha un valore "sia come presidio culturale sia come luogo di studio".

Secondo Irene Pasquinucci (consigliera del Pdl in zona 7), "un po' di tempo è fisiologico ma dopo un anno e una petizione con 500 firme il comune deve dare risposte". La Pasquinucci punta il dito contro l'apertura serale in piazza Sicilia: "Non ha senso - afferma - valorizzare una biblioteca in centro, dove già ci sono librerie e teatri aperti alla sera, e sacrificare l'unico polo culturale di Baggio che può essere un fondamentale punto d'aggregazione per i giovani".

"Per la giunta Pisapia - continua la Pasquinucci - i soldi vanno bene per altro, ma non per la cultura. E' un atteggiamento ormai diffuso, si veda quello che è stato fatto togliendo fondi a un fattore culturale importante a Milano come quello dei teatri".

Per Manuel Filini (5 Stelle di zona 7) "si sta mercificando la cultura. I 18mila euro necessari per garantire l'apertura serale devono essere trovati per garantire un diritto dei cittadini, così come si troveranno sicuramente i 370 milioni per Expo 2015, progetto a cui il Movimento 5 Stelle è contrario".

Sulla vicenda interviene anche Nicolò Mardegan, candidato di Fratelli d'Italia alle elezioni regionali. "Il centrosinistra ha sempre fatto battaglie - afferma - accusando il centrodestra di non investire abbastanza sulla cultura. In realtà, quella delle biblioteche rionali aperte alla sera è stata una conquista realizzata dalla giunta Moratti, che aveva gli stessi problemi di fondi".

"Non c'è bisogno di tenere tanti dipendenti - continua Mardegan -, volendo ne basta uno per biblioteca. Stiamo parlando di una importante funzione sociale oltre che culturale, per ragazzi che vivono in periferia, in appartamenti spesso piccoli. Se proprio mancano fondi, piuttosto si risparmino altrove, si rinunci a una società pubblica".

Sono 24 in tutto le biblioteche rionali di Milano. E sono sei, attualmente, quelle che offrono il servizio: Accursio, Gallaratese, Sicilia in zona ovest; Affori a nord; Crescenzago ad est; infine Tibaldi a sud. Il paradosso è che il comune di Milano ha aumentato i fondi per la cultura: da 74 milioni e mezzo nel 2010 a 80 milioni nel 2011 e 86 milioni nel 2012.

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