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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Parco delle Cave, è arrivata l'ora di Italia Nostra

L'associazione si prepara a "rientrare" nel parco: martedì la commissione zonale approverà il suo progetto di riqualificazione di una cava. 80mila euro all'anno per tre anni

E' arrivato il momento: Italia Nostra si prepara a "rientrare" nel Parco delle Cave, dopo essere uscita (sbattendo la porta) nel 2009 a seguito di varie polemiche. In questi anni il comune ha diretto il parco nominando un responsabile e attuando un modello di "governance" che ora viene difeso da più parti: dal Pdl, ma anche dalla consigliera Tagliaferri dell'Idv. E dal Movimento 5 Stelle. Nessuno rifiuta a priori Italia Nostra, ma le opposizioni sono preoccupate del fatto che la partecipazione alle decisioni sul parco, oggi garantita (almeno in teoria) dal dialogo tra comune, associazioni e agricoltori, domani possa trasformarsi in imposizioni calate dall'alto (da Italia Nostra).

Se proprio si deve cambiare, dicono le opposizioni, almeno si faccia un bando e vinca il migliore. Strada che, al momento, il comune non sembra voler percorrere. E' infatti in programma per martedì sera una commissione ambiente in zona 7 proprio sul parco: per la precisione si voterà un parere su una proposta di riqualificazione della cava Ongari-Cerutti proveniente da Italia Nostra. Si tratta di dodici pagine in pdf che i consiglieri di zona non hanno potuto visionare a lungo, ma su cui dovranno appunto dare il parere seppure non vincolante. Dodici pagine fitte, in cui vengono minuziosamente descritti gli interventi che Italia Nostra intende fare. E che sono quantificabili in tre anni di lavoro: dal 2013 al 2015.

Emblematico però il titolo di un capitolo: "Programma di massima per i primi tre anni". Come a dire: cominciamo da questo, ma poi vogliamo andare avanti. E se non si fosse capito, altrove si legge: "La presa in consegna dell'area e la gestione con le modalità specifiche del Cfu (Centro forestazione urbana, emanazione di Italia Nostra, n.d.r.) potrebbero in breve tempo garantirne la pulizia e il presidio". Si parla, come si vede, non di riqualificazione in senso stretto ma di vera e propria gestione, per un tempo che non sarà soltanto di tre anni.

Parco delle Cave: il progetto di Italia Nostra

Si tratta comunque di una limitata porzione del parco, quella più urgenteda sistemare per varie ragioni: anzitutto la sicurezza. E' interdetta al pubblico dal 2001 ma ugualmente frequentata anche per attività illecite. E poi la reale fruibilità, per la quale è necessario effettuare minimi lavori di sistemazione delle sponde della cava e di livellamento del suolo. "Gli interventi - si legge - sollecitati dall'amministrazione e tradotti nel presente programma di lavoro, che si presentano come necessari e urgenti, sono finalizzati ad aprire al pubblico un patrimonio di aree e allontanare utilizzi impropri".

I LAVORI IN DETTAGLIO: 80MILA EURO ALL'ANNO

L'area, di 257mila mq di cui 158mila di specchio d'acqua, secondo il piano di Italia Nostra sarà interessata da interventi di recinzione, censimento di fauna e flora presenti, messa in sicurezza dell'area boschiva con eventuale piantumazione di nuovi alberi, rimozione di rifiuti, realizzazione di servizi igienici, demolizione di alcune piccole strutture in disuso e pericolanti (tra cui un'ex officina), apertura al pubblico delle aree che via via si rendono disponibili.

Il costo quantificato è di 84mila euro all'anno, di cui 80mila a carico del comune e 4mila a carico di Italia Nostra tramite autofinanziamento. In dettaglio Italia Nostra stima che siano necessari, ogni anno, 10mila euro per mezzi e materiali, 37mila euro per il personale, 15mila euro per i professionisti, 22mila euro per opere e servizi.

E DOPO IL 2015?

Nel documento non si accenna al dopo 2015, se non (come detto sopra) nel titolo di un capitolo, laddove si parla del programma "per i primi tre anni", facendo capire che ci sarà un seguito almeno nelle intenzioni di Italia Nostra. Si tratta, è bene specificarlo, di un programma di lavoro che riguarda soltanto (o quasi) opere di risistemazione di un'area specifica che attualmente non è fruibile dal pubblico. E per la quale, forse, tre anni "secchi" non basteranno. Opere qualificate come "necessarie e urgenti" anche perché non vi si mette mano da un bel po'. Tuttavia la riqualificazione, come si legge a chiare lettere nel documenti, presuppone poi la "presa in carico e gestione" dell'area stessa. E' dunque lecito attendersi da parte di Italia Nostra una futura proposta per la gestione di tutto il resto del Parco delle Cave. D'altronde una simile conclusione era già nei piani dell'amministrazione di centro-sinistra: non è un mistero che la maggioranza vedrebbe con favore un ritorno di Italia Nostra nella gestione diretta del parco.

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