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"Traffico di essere umani": arrestato serbo in campo nomadi a Milano

L'uomo è stato fermato dalla polizia in via San Giusto, in un campo nomadi. Aveva oltre 20 alias. Costringeva le persone a venire in Italia e poi erano sfruttate

"Traffico di essere umani". E' questa la terribile accusa per un latitante serbo di 70 anni che è stato arrestato dalla polizia, a Milano, nel campo nomadi di via San Giusto, in zona San Siro.

L'uomo è destinatario di un provvedimento emesso nel giugno scorso dalle autorità serbe. 

Il latitante si chiama Ratomir Iovanovic e secondo quanto accertato attraverso canali Interpol, viveva in Italia da 40 anni, durante i quali è stato arrestato molte volte per furto in diverse città del Paese servendosi di ben 20 alias diversi.

La vicenda per cui è stato catturato si svolge tra ottobre 2011 e fine 2012, e ruota attorno a un altro serbo costretto da Ratomir a rubare dopo averlo portato in Italia con l'illusione di una nuova vita.

La vittima - di cui non sono state fornite generalità e neppure l'età - è stata indotta a partire con la promessa di un lavoro futuro in Svizzera da 2mila e 500 euro al mese; arrivato in Italia, però, è stato obbligato a delinquere e a vivere prima in un campo nomadi di Roma e poi di Milano.

Qui, nel dicembre 2012 è stato arrestato dalla polizia, mentre il suo aguzzino era già ricercato dalle autorità. Il latitante ora dovrà rispondere di traffico di esseri umani, reato per il quale nel suo Paese si rischiano fino a 10 anni di reclusione.

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