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San Siro, i vigili di quartiere non bastano: «Forze dell'ordine 24 ore su 24»

Manifestazione «non partitica e non razzista» organizzata da alcuni residenti nel quartiere

Manifestazione «non partitica e non razzista», come è stata definita in vari gruppi sui social network, per le strade del quartiere di San Siro. Si è svolta martedì 19 settembre a partire dalle nove di mattina. La richiesta è quella di una maggior sicurezza in una zona che presenta diverse criticità, dall'occupazione abusiva di alloggi popolari al generale degrado degli edifici, fino ad una convivenza non sempre facile tra persone di etnie e Paesi differenti. 

Manifestazione a San Siro settembre 2017 (foto MM)

Nel cuore del quartiere (in piazzale Selinunte), da luglio è presente una unità di comando mobile della polizia locale che (grazie anche alle telecamere) monitora i movimenti. Le strade sono poi percorse, in bicicletta, dai vigili di quartiere, riorganizzati per essere concentrati proprio nelle zone più "a rischio" della città di Milano. 

I promotori della manifestazione hanno elogiato questa iniziativa ma hanno puntualizzato che, a loro dire, non è sufficiente. E lamentano d'avere chiesto invano un incontro con Carmela Rozza, assessore alla sicurezza e alla coesione sociale, che in verità a luglio era presente a San Siro insieme al sindaco Giuseppe Sala. 

La voce del quartiere: tutti d'accordo, «è un degrado assoluto»

La richiesta è quella di una vigilanza per ventiquattr'ore da parte delle forze dell'ordine. La manifestazione si è svolta pacificamente e ha visto la partecipazione di una quarantina di abitanti.

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