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Via Preneste, occupato anche l'alloggio "che non vuole nessuno"

Per cinque volte gli occupanti se n'erano andati spontaneamente. Ora invece si sono insediati. Il comitato: "Azione congiunta e gli inquilini onesti non abbiano paura"

Anche gli occupanti abusivi hanno un limite. E può succedere che, subito dopo avere occupato un alloggio, se ne vadano di loro spontanea volontà, a causa delle condizioni - pessime - dell'alloggio stesso. E' quanto successo in via Preneste 1, con una storia singolare il cui ultimo "atto" è andato in "scena" lunedì 13 e martedì 14 ottobre.

Un alloggio occupato ben sette volte nel corso del tempo. Si tratta di un appartamento in uno stato pietoso, riferisce chi lo conosce (come il Comitato di Quartiere San Siro). La situazione strutturale è critica e dentro ci sono oggetti appartenuti al precedente inquilino, da tempo deceduto. L'appartamento si presenta sporco e maleodorante.

Risultato, in cinque casi gli abusivi se ne sono andati via di loro spontanea volontà. Poi la "svolta": lunedì sera, intorno alle undici, una donna e un bambino rom occupano l'alloggio, aiutati da due uomini probabilmente ricompensati per il "lavoro". Gli altri inquilini se ne accorgono, chiamano polizia e Aler. La polizia arriva, l'Aler no. Gli agenti fanno un controllo di routine e se ne vanno senza sgomberare.

Passa una decina di minuti e arriva in via Preneste una ragazza rom. Poco dopo esce dal palazzo e se ne va con la giovane col bambino protagonisti dell'occupazione. Anche questa volta l'alloggio viene lasciato libero dagli stessi occupanti.

Per tutta la giornata di martedì, il comitato e i residenti chiedono all'Aler di intervenire immediatamente per mettere l'alloggio in sicurezza. Ma non si presenta nessuno: l'alloggio resta aperto. E martedì sera, intorno alle dieci e mezza, l'alloggio viene ri-occupato dalle stesse persone della sera precedente. Questa volta decisi a rimanere, gli occupanti iniziano a liberare l'appartamento da tutti gli oggetti presenti all'interno.

"I casi di Lorenteggio e Tracia sono sintomatici, la gente è esasperata", scrive il comitato in una nota, riferendosi alle due "ribellioni" recenti che hanno portato a sgomberi immediati di occupanti abusivi. Secondo il comitato occorre che i cittadini dei quartieri popolari non abbiano paura nel momento in cui "scatta" un'occupazione ma si ribellino tutti insieme in modo da indurre polizia e Aler ad agire, con agenti e ispettori. E che le istituzioni (Aler, comune e regione) smettano di rimbalzarsi addosso le responsabilità.

"In via Tracia - continua il comitato nella nota - lo sgombero è stato effettuato grazie anche alla presenza del Comitato di Quartiere San Siro e di rappresentanti del Sunia, insieme agli ispettori Aler. Grazie in particolare al lavoro di Lucia Guerri del comitato, che ha fatto da tramite tra i vari organi preposti e ha permesso il successo dello sgombero. Le istituzioni devono mettere in atto iniziative forti e coese per l'immediata assegnazione degli alloggi sfitti o che si rendono liberi".

EPILOGO - Mercoledì mattina si sono fatti vedere gli ispettori dell'Aler anche in via Preneste. Non hanno trovato nessuno: gli occupanti, probabilmente, erano andati a fare un giro. E hanno lastrato la porta d'ingresso dell'alloggio.

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