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Porta Genova

Navigli e Darsena, le nuove discariche preferite dai milanesi

Copertoni, sacchetti, bottiglie di vetro, ma anche scatolame da ristorante: questo si trova nei Navigli e alla Darsena a Porta Genova. La zona è di proprietà del Comune di Milano e il Consorzio Bonifica Est Ticino Villoresi ha dato la sua disponibilità ad intervenire per rimuovere i rifiuti

Il Naviglio, in zona Porta Genova, è in secca da due settimane e lo rimarrà fino a fine novembre. Lo spettacolo per chi cammina sulle sponde è piuttosto desolante: il fondale è completamente ricoperto di alghe, di almeno 30/40 cm di lunghezza e ci sono un sacco di rifiuti.

Abbiamo visto coi nostri occhi ombrelli rotti, bottiglie di vetro, sacchetti di plastica, addirittura la camera d’aria di una bicicletta. Trovare chi si occupa, o si dovrebbe occupare di questo problema, è stata un’impresa e ancora non ne siamo venuti a capo. Alcune cose però le abbiamo scoperte.

I Navigli intorno Porta Genova costituiscono quella che viene chiamata “area portuale”, che si estende da Via Casale a Via Gola. La proprietà di questo tratto di acqua è del Comune di Milano, che dovrebbe quindi occuparsi della manutenzione e della pulizia del tratto.

In quell’area però, per conto della Regione, sta operando anche il Consorzio Bonifica Est Ticino-Villoresi, che si sta occupando della messa in sicurezza e della manutenzione delle sponde.

“L’area ‘zona portuale’ è del Comune di Milano, la competenza è loro. Noi abbiamo scritto al comune una settimana fa circa, perché anche noi abbiamo ricevuto segnalazioni in merito ai rifiuti, dichiarandoci disponibili ad intervenire” ci dice Alessandro Fogli, presidente del consorzio.

La società infatti dispone dei mezzi e dell’expertise necessario per un’opera di bonifica delle acque: “Noi abbiamo accordi con Monza, Paderno Dugnano dove noi ci occupiamo della pulizia, loro ( nda: i Comuni) poi si impegnano nello smaltimento dei rifiuti. Come Villoresi abbiamo dato la nostra massima disponibilità a sindaco e vice sindaco. Io non posso intervenire dove c’è la proprietà di altri”.

Alla domanda se si sono mai occupati “ufficialmente” della pulizia del fondo del naviglio, il dottor Fogli è lapidario: “Ogni tanto quando Legambiente promuoveva la pulizie delle sponde e del corso d’acqua mettevano a disposizione alcuni dei nostri tecnici, ma non ci siamo mai occupati della cosa su ordine del Comune”.

Parlando con i responsabili del Consorzio però, abbiamo scoperto che quest’anno il vero problema dei Navigli, al di la dei rifiuti, sono state le alghe. Questo è ancora il motivo principale per cui il corso d’acqua è in secca da due settimane e ci rimarrà fino alla fine di novembre: “Il naviglio rimarrà in secco per oltre 1 mese: adesso ci sono 5 cm di acqua contro i 30/35 cm delle solite secche. Lo abbiamo asciugato perché dobbiamo aspettare che con il freddo le alghe sul fondo muoiano se no come l’anno scorso, da maggio prossimo ad agosto, ci ritroviamo a tagliare alghe. Queste piante creano difficoltà alla navigazione, al passaggio dell’acqua e anche all’irrigazione dei campi” ci dice Alessandro Fogli che sottolinea “visto che al momento il Naviglio in secca, sarebbe anche una buona occasione per fare pulizia sul fondo”.


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