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Rapinano la gioielleria, ma "dimenticano" il video con le loro facce: arrestati in cinque

In manette quattro uomini e una donna. Fermati dalla polizia prima che colpissero ancora

Erano entrati in azione a volto scoperto perché tanto erano convinti che quelle immagini non le avrebbe viste mai nessuno. E in effetti, subito dopo il colpo, si erano anche ricordati di staccare il server delle telecamere di video sorveglianza per farlo sparire. Peccato per loro, però, che quello stesso server sia rimasto sul bancone del negozio che avevano appena svaligiato, lasciando una traccia inequivocabile del loro passaggio. 

Gli uomini della quinta sezione della Squadra Mobile di Milano, guidati da Francesco Giustolisi, hanno arrestato quattro uomini e una donna - tutti italiani e tutti residenti a Milano - con le accuse di rapina e tentata rapina. In manette sono finiti Donato M. - quarantaquattro anni, con precedenti per stupefacenti e rapina -, Silvan V. - quarantasei anni con vecchi problemi con la giustizia per furto e droga -, Alessandro A. - quarantaquattrenne anche lui già noto per droga e rapina -, suo zio Francesco A. - sessantacinque anni, con precedenti - e Roberta I., cinquantenne fidanzata di Francesco. 

Le immagini lasciate sul bancone

Secondo quanto accertato dagli investigatori, verso le 14 dello scorso 14 luglio, Donato, Silvan e Alessandro hanno svaligiato la gioielleria "Metalli preziosi" di via Foppa, zona Solari, riuscendo a portare via gioielli per quarantamila euro e seimila euro in contanti. I tre, approfittando del ritorno di un dipendente del locale dalla pausa pranzo, avevano fatto irruzione nel negozio con una pistola in pugno e avevano distrutto tutte le vetrine con un martelletto. 

A lavoro completato - come mostra perfettamente il video - avevano legato la vittima e l'avevano chiusa in uno stanzino e si erano poi preoccupati di recuperare il server con le registrazioni delle telecamere cercando di infilarlo in uno zainetto. Per distrazione, o forse semplicemente perché il server era troppo grande, i tre alla fine avevano lasciato le immagini sul bancone della gioielleria ed erano fuggiti a bordo di due motorini. 

Il momento in cui dimenticano il server

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Il nuovo colpo da fare

A quel punto, i poliziotti sono riusciti a identificarli immediatamente e hanno iniziato ad intercettare le loro conversazioni telefoniche. Proprio da una telefonata, gli agenti hanno scoperto il ruolo di Roberta, fidanzata di uno dei rapinatori ma soprattutto ex dipendente del negozio svaligiato. Era stata proprio lei, stando alle ricostruzioni della Mobile, a fornire alla banda alcune informazioni utilissime e a spingere il compagno e i suoi "soci" a compiere il colpo. 

Così come era stata sempre lei a convincere i "colleghi" a rapinare il titolare di una tabaccheria del centro Sarca. Per la nuova "azione", la banda - che intanto aveva perso Donato, arrestato a settembre dopo un'altra tentata rapina -, aveva accolto il nuovo arrivo Francesco. I tre, dopo aver osservato a lungo i movimenti della vittima designata, il 16 novembre avevano rubato un'auto a un anziano e il giorno dopo erano pronti a entrare in azione. 

Il tabaccaio, però, quel giorno non era andato a depositare l'incasso e i rapinatori, che lo avevano atteso nel parcheggio del mall, avevano dovuto cambiare i loro piani. A cancellarli definitivamente, pochi minuti dopo, ci avevano poi pensato i poliziotti, che li avevano bloccati per evitare che organizzassero un nuovo colpo. 

A casa dei cinque, gli agenti hanno trovato alcuni degli abiti usati proprio durante il "blitz" di via Foppa. I tre rapinatori della gioielleria sono stati arrestati e portati in carcere, mentre la basista e l'altro uomo sono finiti ai domiciliari. 
 

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