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Milano Centro Duomo / Piazza del Liberty

Apple Store a Milano: la sovrintendenza approva il progetto (dopo 15 mesi di confronto)

Infiamma la polemica, il blog I Hate Milano vorrebbe un referendum e polemizza: "Milano prostituta di Apple". Ma la scalinata sarebbe essa stessa spazio pubblico e permetterebbe anche spettacoli dal vivo all'aperto

La sovrintendenza promuove l'Apple Store di piazza Liberty. Sono positive le parole di Antonella Ranaldi, rilasciate al Corriere della Sera, sul progetto che sta letteralmente spaccando in tre la città: gli entusiasti, gli apocalittici, gli indifferenti. Tra i primi, sicuramente molti fans della Mela di Cupertino, ma anche chi vede nello sbarco di Apple in piazza Liberty un segno di vitalità e attrattività della città. Tra i secondi si celano quelli che Apple non la sopportano, ma c'è anche qualche utilizzatore; però costoro ritengono che la scalinata in mezzo alla piazza sarà uno sfregio, e il blog I Hate Milano - che si schiera con loro - parla di «Milano prostituta di Apple». E non mancano quelli che ritengono che vi sia (ben) altro a cui pensare che discutere di un negozio.

La politica milanese per ora s'è tenuta alla larga dalle polemiche, anche se I Hate Milano ha tirato in ballo l'assesssore alla partecipazione Lorenzo Lipparini: visto che, da Radicale, è antropologicamente propenso ai referendum, IhM gli ha chiesto di promuoverne uno proprio sull'Apple Store. Naturalmente non si può fare senza una raccolta firme con tutti i crismi, ma Lipparini ha replicato che - con Filippo Del Corno e Pierfrancesco Maran, assessori a cultura e urbanistica - ci saranno incontri pubblici, magari anche con i dirigenti di Apple, per un confronto diretto coi cittadini.

Per Antonella Ranaldi, sovrintendente all'archeologia, ai beni culturali e al paesaggio, piazza Liberty è un luogo nevralgico ma oggi sottovalutato, per cui una sua valorizzazione è di per sé positiva. Ovviamente questo non significa che vada bene qualunque cosa. La preoccupazione di Ranaldi e del suo staff, durante i quindici mesi di confronto con lo studio di Norman Foster, era di rendere l'invaso della gradinata «il più lieve possibile», per lasciare spazio intorno alla circolazione. La "grotta" (con la discesa nel sottosuolo) e l'acqua (la fontana vicino al parallelepipedo) sono elementi fondanti del progetto che Ranaldi approva in toto: «Riprendono il tema delle architetture ipogee e dei giardini rinascimentali».

Norman Foster non ha bisogno di presentazioni. Ha firmato edifici famosi in tutto il mondo, si pensi solo al mitico "Cetriolo" di Londra, ed è l'autore di numerosi progetti di Apple, a partire dal Campus per finire con diversi Store nel mondo, tra cui anche quello che verrà aperto a Roma. Quindici mesi di confronto sono considerevoli: significa che la sovrintendenza ha davvero "fatto le pulci" al progetto, non ha trascurato alcun dettaglio. C'è da pensare che questa scalinata non sarà poi così impattante, che però sarà abbastanza grande da diventare essa stessa uno "spazio pubblico", come nelle intenzioni del progettista: anzi, diventerebbe - all'occorrenza - uno spazio teatrale o comunque per rappresentazioni pubbliche, anche di cinema all'aperto. 

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