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Borsa, avvio in calo ma recuperano le banche. Eni perde lo 0,64%

La borsa di Milano è partita in calo, penalizzata dai timori legati ai sanguinosi disordini in Libia. Subito dopo l'avvio, tuttavia, gli indici sono tornati in positivo grazie al recupero delle banche. Eni cede lo 0,64%

La borsa di Milano è partita in calo anche mercoledì 23 febbraio, penalizzata dai timori legati ai sanguinosi disordini in Libia e che per lo Stivale, in particolare, determinano uno stop alle fornitore di gas. Subito dopo l'avvio, tuttavia, gli indici sono tornati in positivo grazie al recupero delle banche. "La crisi libica continua a impattare sui mercati anche se è anche un'occasione per farli correggere un po' alla luce del recente rally", osserva un trader.

CALA ENI: CHIUSO UN GASDOTTO - Poco dopo l'avvio l'indice FTSE MIb sale dello 0,15%, l'Allshare lo 0,05%. Sempre colpite le società più direttamente coinvolte alla crisi libica: ENI cede lo 0,64% in linea con il ribasso del settore oil&gas europeo. Ieri Eni ha annunciato lo stop alla fornitura del gas libico, pari all'11% circa dei consumi nazionali. E' stato chiuso un gasdotto. Giù anche EDISON (-0,5%), primo cliente del gasdotto Eni GreenStream, che porta il gas dalla Libia a Gela in Sicilia. Vendite anche su FIAT e FIAT INDUSTRIAL in calo di oltre l'1%. Bene le banche, come INTESA SP in salita dell'1,4% e UNICREDIT (+1,25%), quest'ultima particolaremente colpita dalla crisi libica a causa della presenza nell'azionariato della Lia (Fonte: Reuters.com).

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