Il "dito medio" resta davanti alla Borsa? Per Boeri si può fare
La scultura in marmo di Cattelan, la cui permanenza in piazza Affari "scade" a fine settembre, potrebbe restare per sempre. La decisione finale alla giunta, l'artista è d'accordo. Per Boeri si tratta di evitare che altre città se la prendano
Torna a far parlare di sé la scultura "L.O.V.E.", meglio conosciuta come il "dito medio", l'opera di Maurizio Cattelan in piazza Affari. Doveva restare fino alla fine di settembre, e ha suscitato in particolare la contrarietà della Consob, che non aveva gradito il dito medio alzato davanti al palazzo della Borsa.
La scultura, interamente in marmo di Carrara e alta 11 metri, era stata posta il 24 settembre 2010 nella piazza e (inizialmente) sarebbe dovuta rimanere solo due settimane, ma la giunta Moratti decise una prima proroga fino al 24 ottobre 2010, poi fino alla metà di gennaio e infine (non senza polemiche nella vecchia maggioranza) fino a fine settembre.
L'assessore alla cultura Stefano Boeri è ora intenzionato a renderla permanente: "L'opera è pensata per quel luogo - ha spiegato - e ha un valore indiscusso. Mi spiacerebbe tra qualche mese trovare quest'opera nella piazza di un'altra città, perché ci sono città che non aspettano che prendersela".
Da parte sua, Cattelan è disposto a prolungare la donazione a Milano della sua opera, a patto che resti dov'è. E Boeri ha sottolineato che grazie al "dito medio" l'interesse per piazza Affari è cresciuto, sia da parte dei milanesi sia da parte dei turisti.
La decisione sarà comunque presa collegialmente dalla giunta.