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Milano Centro Porta Venezia / Corso Venezia, 3

Giro a Milano, Di Luca “Percorso pericoloso”. I ciclisti rallentano

Colpo di scena a Milano al Giro d’Italia. Corridori preoccupati dalla pericolosità del percorso decidono di rallentare, annunciandolo pubblicamente. Criticati, regalano ai cittadini un finale comunque mozzafiato

A 6 giri dalla fine del circuito della nona tappa del Giro D’Italia, che ha attraversato le vie principali del capoluogo lombardo, i corridori hanno stupito il pubblico. All’altezza dei giardini di Porta Venezia, proprio sul traguardo, Danilo di Luca, la maglia rosa, e tutti gli altri corridori si sono fermati.

Di Luca, in rappresentanza di tutti i ciclisti della corsa a tappe, ha dichiarato che il percorso a loro parere era poco sicuro e ha annunciato che tutti avrebbero mantenuto un’andatura molto lenta (sui 30 km all’ora) e non avrebbero battagliato per la vittoria. La decisione ha stupito sia gli organizzatori, i telespettatori e anche i cronisti.

In mattinata infatti, quando erano cominciate le prime lamentele da parte dei corridori per il tracciato, gli organizzatori avevano deciso di azzerare i tempi per la tappa di oggi, rendendola ininfluente ai fini della classifica. La cosa, almeno così sembrava, era stata ritenuta un buon compromesso e i ciclisti avevano accettato di correre

Dopo l’annuncio, la corsa è proseguita, ma il disappunto dei milanesi si è fatto sentire: fischi al passaggio dei corridori, tanto che anche Danilo di Luca ha risposto in modo “colorito” ad alcune grida. Il disappunto dei milanesi sembra però aver sortito l’effetto sperato, tanto che a due giri dalla fine la corsa ha preso un  ritmo diverso (50 km all’ora), guidata dalla Rabobank.

La volata finale l’ha vinta Cavendish, della Columbia Highroad, che ha beffato l'australiano Davis e l'americano Farrar.
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