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Brera: “L’Accademia è vittima del degrado del Palazzo, non causa”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera in cui il direttore Gastone Mariani sottolinea che “l’Accademia è vittima e non causa del degrado in cui si trova il Palazzo di Brera”. La scuola d’arte dovrebbe trasferirsi alla Mascheroni

Perché dovrebbe andarsene  solo l'Accademia dal “Palazzo” di Brera? Perché dovrebbe essere strappata dal contesto delle istituzioni dove è nata e dove, in più di due secoli, ha svolto un ruolo essenziale per l’arte a Milano e in Europa?

Si pensava di mandare in esilio l’Accademia di Brera per il suo bene: perché, segnatamente, avesse più spazio. La Caserma Mascheroni, che è destinata ad ospitarla  ha un’estensione di 6.000 mq. mentre l’Accademia, nella sua attuale sede di Brera ne ha più di 7.000.

Basti questo confronto quantitativo a fare chiarezza su quella che diventerebbe una punizione e non certo un aiuto. L’accordo siglato dal mio predecessore prevedeva che l’Accademia ricevesse una nuova sede disposta su una superficie di 20.000 mq. Perché, allora, si privilegia nel Palazzo di Brera soltanto la Pinacoteca? Luogo espositivo delle opere degli artisti? Sono loro la caratteristica, la genialità di Brera!

L'Accademia ha un patrimonio artistico superiore come numero a quello della Pinacoteca. Perché non trasloca la Pinacoteca? E si cedono i suoi spazi alle innumerevoli opere e collezioni come voluto a suo tempo dal Bossi?

Sono sempre stati gli artisti uniti alle opere d’arte la peculiarità di Brera. Non a caso, prima della guerra, la vetrina della galleria del Milione, la più importante di Milano, si affacciava di fronte al Palazzo e non a caso la Pinacoteca, caso unico tra le grandi raccolte di pittura italiane, possiede preziosi capolavori di arte contemporanea, di Modigliani, Boccioni, Morandi, Carrà, De Pisis, Picasso, Licini e Wols.

Noi non ci stiamo a subire attacchi e critiche con  la scusa pretestuosa della sporcizia e del degrado. E' ora di parlare chiaro: da svariati anni  i giornali affrontano esclusivamente lo "strato epiteliale" del problema del degrado  degli spazi gestiti in comune del Palazzo di Brera, senza sforzarsi di individuare le responsabilità impropriamente addebitate a questa Accademia. Tutto il  complesso di "Palazzo Brera" è stato consegnato nel 1975 dal Demanio, l'Ente Proprietario, alla Soprintendenza per i Beni artistici delle Province Lombarde.

In diverse occasioni il Demanio ha precisato che la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici è responsabile della manutenzione delle parti comuni dell'immobile. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, dopo innumerevoli e vani solleciti di interventi da parte di questa Accademia, ha rifiutato di delegare ad essa il ruolo di coordinamento per le manutenzioni più urgenti.

Solo recentemente ed in seguito all'ultimatum trasmesso dall’Accademia, la Direzione Regionale ha riconosciuto la necessità di adeguamenti senza attendere la realizzazione del progetto "Brera in Brera", finalizzato principalmente all’espansione della Pinacoteca.

Peraltro sempre la Direzione Regionale ai monumenti ha optato per una mera cosmesi rappresentata dal restauro del Cortile d'onore, così scegliendo di non intervenire sui corridoi più degradati ove si affacciano tutte le aule dell'Accademia.

Per questo motivo L'Accademia, avendo acquisito l'assenso preliminare del Provveditore per le Opere Pubbliche, (OOPP),  sta sottoscrivendo una convenzione con il Ministero delle Infrastrutture per le manutenzioni ordinarie e straordinarie sopra i centomila euro, sicuramente per gli spazi a lei dati in uso, ma con l'obiettivo di  estendere l’intervento alle parti comuni più degradate, laddove vi consentano tutti gli Enti presenti nel Palazzo: la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, la Biblioteca Braidense, l’Istituto Lombardo Accademia di scienze e lettere, l’Osservatorio Astronomico di Brera, l’Istituto di Fisica Generale Applicata e l’Orto Botanico di Brera.

Riassumendo: A seguito delle precedenti e numerose richieste di intervento, l'Accademia aveva trasmesso un ultimatum alla Direzione Regionale per il ripristino conservativo, la messa a norma degli impianti e per gli interventi igienico ambientali che interessano le zone comuni degli inquilini di Brera.

In caso di mancata estensione della Convenzione col Provveditorato per le Opere Pubbliche ai corridoi o alle parti comuni,o di ulteriore inosservanza delle responsabilità istituzionali connesse all'attività di tutela di "Palazzo Brera" (che sono di esclusiva pertinenza  della succitata Direzione Regionale) sarà nostra cura inoltrare apposita denuncia alla Procura della Repubblica per omissione di atti d'ufficio.

Ribadisco tutto questo per sottolineare che l’Accademia di Brera è vittima e non e causa del degrado e dell'abbandono in cui si trova il Palazzo di Brera e che tali condizioni sono sempre state prontamente denunciate agli organi competenti.
L’Accademia è a disposizione per fornire al dottor Resca ogni tipo di documentazione, perché abbia le informazioni necessarie prima di accusare. Forse il centro sociale del Leoncavallo, citato da Resca come spazio meglio gestito, non ha così tante normative e regolamenti da rispettare e ha sicuramente più supporti!!!

Più volte mi è capitato di indicare ai turisti dove si trovasse la Pinacoteca, più volte li ho visti ritornare per usare i nostri servizi, né sporchi, né malconci, bensì accessoriati e costantemente manutenuti. Invitiamo anche  per questo  il dott. Resca a verificare personalmente.

Invito infine il dottor Resca a visitare tutti gli spazi dell’Accademia dentro al Palazzo di Brera, come ha già fatto per quelli della Pinacoteca: le aule ricche di storia e  architettura e la Biblioteca, che mai vengono fotografate né citate dai giornali, così come le vituperate aule (tutte ristrutturate) nelle quali hanno insegnato, a suo tempo, Maestri del calibro di Marino Marini, Francesco Messina, Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi e Andrea Cascella  ed hanno studiato fior fiore di allievi, da Dario Fo a Vanessa Beecroft.

E' impensabile immaginare  un trasloco dell’Accademia da un palazzo storico come quello di Brera ad una caserma. E tutto questo non tanto per "snobismo", ma per rispetto della storia, delle  origini e del ruolo che svolge l’Accademia di Brera a Milano e per la formazione artistica italiana.
L'Accademia ha una grande importanza storica e artistica nel mondo, non distruggiamo questo patrimonio vivo e vitale la cui vera ricchezza è quella dei suoi allievi. 


Il Direttore
Prof. Gastone Mariani


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