Blitz della polizia in pieno centro a Milano: arrestato killer evaso da un carcere bulgaro
È successo giovedì in via Turati, arrestato un 60enne che aveva torturato e ucciso la moglie
Stava guidando un fuoristrada nel pieno centro di Milano. Pensava di essere un "fantasma". Pensava di passare inosservato. Non si immaginava di essere fermato e arrestato dalla polizia. È successo in via Turati nella mattinata di giovedì 27 agosto, in manette Mitko Kolev Mishev: killer 60enne che nel 2019 era evaso da un penitenziario bulgaro. Non è stata una operazione di routine ma una mossa messa a segno con precisione chirurgica dagli investigatori della squadra mobile della questura di Milano, sezione diretta da Marco Calì.
Un blitz che ha il "gusto" della trappola: l'operazione è stata messa a segno dopo che l'alert Sirene aveva informato i detective milanesi riguardo la presenza del latitante a Milano.
Mitko Kolev Mishev: l'omicidio e la fuga dal carcere
Nel 2005 Mitko Kolev Mishev aveva torturato e ucciso la moglie a calci e pugni. Per questo era stato condannato a 18 anni di carcere ma nel 2019, approfittando di una misura alternativa alla detenzione, era fuggito dalla Bulgaria, tanto che era ricercato da tutte le polizie d'Europa.
Le indagini lampo e l'arresto
Nella giornata di giovedì gli agenti di via Fatebenefratelli hanno ricevuto l'alert dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Sono subito scattate le indagini lampo e in poche ore, mentre erano in constante contatto con gli investigatori bulgari, sono riusciti a localizzare e fermare il 60enne in via Turati. Mitko Kolev Mishev "non ha opposto resistenza" durante le fasi di fermo, hanno precisato i detective.
L'uomo è stato arrestato in esecuzione di un arresto provvisorio ai fini estradizionali emesso dalla Bulgaria (Corte Distrettuale di Vratsa); una volta accompagnato in Questura il 60enne ha chiesto che l'arresto venisse comunicato ai suoi nipoti in Bulgaria attraverso il consolato. Mitko Kolev Mishev è stato accompagnato nella casa circondariale di San Vittore dove rimarrà in attesa della decisione della Corte d'Appello di Milano in merito alla sua estradizione.