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Certosa Piazzale Francesco Accursio

Si ferma per rispondere al telefono, per metà sulle strisce: multata

E' successo in piazzale Accursio. Intanto la pista ciclabile della cerchia dei Navigli continua a essere impunemente usata dalle moto

La legge è legge, anche se dura. Difficile contestare una multa tecnicamente giusta. Fa rabbia, però, constatare che - parallelamente - comportamenti altrettanto sbagliati e anche maggiormente pericolosi, per di più reiterati di continuo, vengono sempre tollerati.

La multa rasenta poi la beffa se, come è successo a P., lettrice di MilanoToday, l'automobilista si ferma con le quattro frecce per rispondere al cellulare, "per metà - scrive - sulle strisce pedonali". Risultato, 84 euro di contravvenzione. "Ho accostato l'auto tre secondi per rispondere", scrive: "Devo rispondere perché assisto i miei genitori anziani". Il tutto in piazzale Accursio all'angolo con via Bizzozzero, quasi di fianco al comando della polizia locale.

Di fronte all'inflessibilità del vigile, P. è salita al comando dove però le hanno riservato un trattamento piuttosto frettoloso. "Se ne vada, se ne vada", avrebbero risposto alle sue rimostranze.

Dunque, ricapitoliamo: un'automobilista che - per non parlare al cellulare mentre è alla guida - si ferma in una posizione non esattamente ortodossa ma senz'altro non pericolosa viene multata immediatamente. D'altro canto, in pieno centro, sulla Cerchia dei Navigli prosegue l'utilizzo improprio della corsia ciclabile da parte di centinaia di motociclisti ogni giorno: una situazione decisamente più pericolosa di quella capitata alla lettrice, ma senza che nessuno prenda provvedimenti. Una "pratica" che va avanti da anni.

La legge è legge, si diceva. Forse, però, se la si applicasse con maggiore ragionevolezza e senza palesi contraddizioni, sarebbe meglio.

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