Call&Call chiude a Cinisello, licenziamento collettivo per 186
L'azienda ha sede in via Cesare Cantù e i lavoratori hanno protestato con un vero e proprio picchetto/sciopero venerdì 10 aprile. Il rischio è la chiusura e il licenziamento collettivo
Non è la prima azienda di call-center che sceglie di "delocalizzare" dal Nord al Sud Italia, ma il caso della "Call&Call" fa discutere a Cinisello Balsamo, anche perché in ballo c'è il futuro di ben 186 lavoratori.
L'azienda ha sede in via Cesare Cantù e i lavoratori hanno protestato con un vero e proprio picchetto/sciopero venerdì 10 aprile.
Presenti allo sciopero anche due esponenti della Lega Nord, il consigliere comunale Giacomo Ghilardi e il consigliere regionale Jari Colla che hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza ai lavoratori.
Così Ghilardi: « Anche io sto con i lavoratori di Call&Call Milano (Cinisello). No alla chiusura. No alla delocalizzazione». Ghilardi e Colla hanno promesso poi di scrivere all'amministrazione comunale e regionale per cercare di trovare una soluzione per tutti questi lavoratori.
Quello che si profila però è la chiusura della sede locale dell'azienda e un licenziamento collettivo a fine giugno, che sarebbe stato comunicato dall'azienda ai lavoratori in data 10 aprile.