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L'ex deputata Gasparini al bilancio di fine mandato: «Finita una storia, ne inizia un'altra»

L'ormai ex deputata del Pd Daniela Gasparini, che il 22 marzo ha terminato ufficialmente il mio mandato parlamentare, fa il bilancio della sua esperienza romana e annuncia che non smetterà di impegnarsi per il proprio territorio

L'ormai ex deputata cinisellese del Partito Democratico Daniela Gasparinin archivia la sua esperienza di politica romana e lo fa con una lunga lettera ai cittadini in cui, a cuore aperto, riassume la sua esperienza (qui tutto quello che ha fatto alla Camera dei Deputati), parla del suo partito e anche del suo futuro. Qui sotto la riportiamo integralmente.

«Carissime e carissimi, Il 22 marzo è terminato ufficialmente il mio mandato parlamentare. Mi ero fatta da parte già prima delle elezioni del 4 marzo e uno dei motivi era quello di lasciare spazio a giovani amici e compagni di partito (in particolare alle donne) ma ahimè, il PD ha subìto una bocciatura dolorosa, come mai avrei pensato durante 5 anni di appassionato lavoro alla Camera dei Deputati».

«Che dire? Io sono abituata a valutare i progetti avviati e i risultati attesi e – nonostante la complessità (caos) dell’organizzazione e del sistema Italia, che rende impossibile attuare riforme e vedere risultati in tempi brevi – sono e resto convinta che in questi anni siamo riusciti a raddrizzare il futuro del Paese e ad avviare alla soluzione molti problemi ereditati dalla crisi mondiale e da precedenti governi nazionali: esodati, caduta del PIL, pensioni sociali, 160.000 insegnanti precari, lavoro, reddito d’inclusione per aiutare chi è in povertà».

«Abbiamo avviato laboriose soluzioni e i risultati cominciano ad arrivare, ma troppo lentamente e non in maniera uguale in tutta Italia. Per questo gli italiani hanno preferito votare chi ha promesso “miracoli”, grandi e subito! Vedi la fila per avere i moduli del reddito di cittadinanza».

«Nei fatti sappiamo che sarà molto difficile passare dalle promesse elettorali a far “miracoli”, perché non ci sono le risorse e non ci sono le capacità e le esperienze utili per riuscirci. Ma è giusto che il centrodestra e il M5S, che sono stati premiati dagli elettori, s’impegnino a darci al più presto un governo. Li valuteremo quando passeranno dalle parole ai fatti concreti, noi faremo un’opposizione costruttiva e responsabile».

«Certo, nel PD serve un’analisi seria sulla sconfitta: eccessi di “ego” renziano a parte, credo che il Partito Democratico sia stato punito dal voto perché non ha dato risposte sufficienti a chi chiedeva protezione di fronte al radicale cambiamento sociale e culturale, dove globalizzazione e rivoluzione tecnologica espongono tutti a nuovi rischi».

«E dove non tutti hanno strumenti e opportunità per affrontare i nuovi mercati del lavoro, specialmente nel sud del paese, già sofferente. Questo tocca proprio al cuore tutti i militanti del Partito Democratico perché i nostri valori e la nostra cultura ci impongono di non lasciare indietro nessuno e di garantire pari opportunità e diritti civili».

«Una bocciatura così radicale ci costringe a riflettere sugli errori commessi, per ridisegnare il progetto democratico e rilanciare la prospettiva di centro-sinistra».

«E abbiamo già iniziato a lavare i panni: Matteo Renzi si è dimesso per lasciare spazio al dibattito interno e favorire unità di intenti sui primi passi post-voto. Apriamo una campagna di ascolto in ogni territorio per rivitalizzare la presenza dei circoli PD nei territori, per ricucire i rapporti con i cittadini, le loro associazioni e il mondo economico».

«Declineremo azioni e proposte secondo le specifiche esigenze e i diversi problemi di ogni realtà territoriale. Per quanto mi riguarda, io continuo ad essere impegnata per mettere a disposizione tutte le informazioni, conoscenze ed esperienze amministrative e parlamentari a chi si mette in campo per “Pensare, Comunicare, Fare" ».

«E anche a lottare per rinnovare la pubblica amministrazione, consolidare il ruolo della città metropolitana di Milano, per la tutela dell’ambiente: non a caso avevo iniziato la mia vita politica con le “battaglie” per il Parco Nord e poi ho proseguito cancellando 146.000 m3 di SLP (volumi edificabili) previsti nel Parco del Grugnotorto, per proteggere un nuovo parco per la città di Cinisello Balsamo e il Nord Milano».

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