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Come vive Cinisello la "Giornata contro la violenza alla donne"

Le voci delle quattro "prime donne" della politica locale dicono la loro sulla battaglia della donne in Italia contro la violenza. Ecco come la pensano il sindaco Trezzi e gli assessori Bartolomeo, Villa e Duca

Lunedì 25 novembre si celebra la "Giornata internazionale contro la violenza alle donne", istituita nel 1999 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite. L’amministrazione comunale, da tempo impegnata nell’opera di sensibilizzazione, propone anche per quest’anno, in collaborazione con alcune associazioni, una serie di iniziative.

Le molestie sessuali, lo stupro, i maltrattamenti fisici, la violenza psicologica, le minacce contro le donne sono una tragica realtà. Nel nostro Paese il dato è allarmante: ogni due giorni una donna viene uccisa, nel 80% dei casi per mano del convivente, dell'ex partner o di un componente della famiglia. E ciò avviene con gravi conseguenze anche sui minori.

Sul territorio cittadino, dal 2009 al 2012, si contano 518 donne che si sono rivolte a uno dei servizi della rete cittadina “Sandra senza paura”. Solo lo scorso anno le richieste sono state 174, da parte di donne, per la maggior parte italiane, tra i 31 e i 40 anni, con figli. Quasi sempre la violenza è di tipo fisico e l’aggressione avviene da persona nota.

Ecco cosa hanno detto a riguardo le quattro "prime donne" della politica locale di Cinisello Balsamo.

«La battaglia contro la violenza nei confronti delle donne è ancora lontana dall’essere vinta - commenta il sindaco Siria Trezzi - per questo è indispensabile che si rendano conosciuti e visibili tutti gli aiuti a disposizione. La rete di servizi attivata sul nostro territorio ha permesso di rispondere a tanti bisogni».

«Al di là di ogni retorica, - dichiara l'assessore alle pari opportunità Patrizia Bartolomeo -  il messaggio che desidero trasmettere è quello che è stato scelto come slogan per la comunicazione delle diverse iniziative organizzate: "Nella vita di ogni donna c’è spazio per molte cose, non per la violenza": è davvero fondamentale il ruolo che svolge la donna nella società, nel mondo del lavoro e nel contesto familiare, le tante forme di prevaricazione sono un’offesa inaccettabile ai diritti della persona».

«Per far fronte a quella che è ormai un'emergenza sociale occorre l'impegno di tutti, - aggiunge Letizia Villa, assessore alle politiche educative - La conversione in legge del decreto contro il femminicidio rappresenta una manifestazione della volontà delle istituzioni di farsi carico del problema».

Continua Villa: «Le donne italiane ora hanno uno strumento in più per difendersi. Le nuove disposizioni inaspriscono le pene per chi fa violenza, prevedono maggior supporto alle vittime e prevedono interventi rieducativi per gli uomini che commettono violenza».

Dice la sua anche l'assessore alle politiche sociali Gianfranca Duca: «Sono tante le forme di violenza che le donne subiscono. Azioni ripetute nel tempo che uomini molto diversi tra loro per età, condizione sociale, livello di istruzione, compiono all'interno di una relazione di intimità  o familiare, o all’esterno, sui luoghi di lavoro. E’ necessario far sentire le vittime  meno sole così che possano trovare il coraggio di chiedere aiuto».

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