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Giovedì, 18 Aprile 2024
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M5S accusa: «Sullo statuto comunale il Partito Democratico è arrivato a rinnegare se stesso»

I grillini attaccano: «Il PD di Cinisello Balsamo non ha imparato nulla dalla sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e ha iniziato a bocciare gli emendamenti del M5S imponendo quindi un testo da burocrati e accettato solo dalla maggioranza»

Il MoVimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo attacca nuovamente il Partito Democratico (già a ottobre e dicembre 2017 era capitato) e il suo sindaco Siria Trezzi sul programma elettorale, in particolar modo «sulla revisione dello statuto comunale e del regolamento del consiglio comunale che sono superati dato che fanno riferimento a strutture/istituzioni che le leggi nazionali (2006-2008) hanno cancellato come le circoscrizioni, il difensore civico, il direttore generale, etc…ma che dopo oltre 2 anni di discussioni, dato l’ostruzionismo della maggioranza, non si è riusciti a modificare».

M5S per forzare questo «ostruzionismo» aveva presentato a dicembre 2017 due delibere di iniziativa consigliare per la modifica dello statuto e regolamento del consiglio comunale.

Continuano i pentastellati: «Queste delibere hanno obbligato la maggioranza ad accettare la proposta di presentare una delibera per la modifica dello statuto comunale con un testo neutro preparato dai tecnici a cui le diverse forze politiche avrebbero poi in consiglio comunale aggiunto i principi e valori fondamentali riconosciuti da tutti».

I grillini spiegano: «Lo statuto comunale è la “Costituzione” del Comune che fissa le regola fondamentali che sindaco, giunta e consiglio comunale devono rispettare e quindi dovrebbe essere condiviso da tutte o quasi le forze politiche presenti nel consiglio comunale».

La novitè che lunedì 19 marzo 2018 «dopo oltre 2 anni, si è iniziato a discutere in consiglio il testo dello statuto comunale, ma la maggioranza ha deciso che non avrebbe accettato nessun emendamento al testo presentato adducendo pretesti formali. Il M5S ha comunque presentato gli emendamenti per introdurre nello statuto le regole della "Carta di Avviso Pubblico" (ovvero il codice etico con le norme anticorruzione, conflitto di interessi, trasparenza etc…), il referendum tra i cittadini su temi sostanziali e senza quorum, il bilancio partecipato, l’acqua pubblica, la sussidiarietà, il riconoscimento di beni comuni a suolo, aria, e acqua per non dilapidare il patrimonio ambientale»

Da qui la polemica politica: «Il PD di Cinisello Balsamo non ha imparato nulla dalla sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e ha iniziato a bocciare gli emendamenti del M5S imponendo quindi un testo da burocrati e accettato solo dalla maggioranza».

Poi aggiungono: «L’assurdo di questo comportamento è che hanno respinto l’emendamento M5S sulla "Carta di Avviso Pubblico" che lo stesso consiglio aveva adottato all’unanimità nel novembre 2014 ovvero hanno rinnegato se stessi. Qualcuno della maggioranza ha forse qualche problema sui conflitti di interessi?».

La discussione sullo statuto non è terminata, ma continuerà nei prossimi consigli comunali del 5 e 9 aprile e «assisteremo alla commedia dell’assurdo dove il Partito Democratico e i partiti di sinistra che compongono la maggioranza, bocceranno tutti gli emendamenti del M5S su temi di buona politica e qualità della vita».

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