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Dietrofront Pd su attacchi a stampa, è scontro tra MDP e opposizione interna a Siria Trezzi

Il PD di Cinisello, dopo il duro comunicato in cui ha riassunto le vicende che gli sono capitate in seno e ha cercato di calmare le acque mosse in cui si è cacciato in un mese di novembre condito di polemiche interne e caos pre-elettorale, torna a parlare con una precisazione

Il Partito Democratico di Cinisello Balsamo, dopo il duro comunicato in cui ha riassunto le vicende che gli sono capitate in seno e ha cercato di calmare le acque mosse in cui si è cacciato in un mese di novembre condito di polemiche interne e caos pre-elettorale, torna a parlare con una precisazione.

La postilla del Pd è in riferimento a un punto del comunicato stampa in cui attaccava la libera stampa con questa frase: «Condanniamo fermamente l'uso dei mezzi di comunicazione come strumento di alterazione del dibattito politico e di mistificazione della realtà».

Ecco la precisazione del Pd cinisellese: «Si precisa che il primo paragrafo del comunicato stampa del 6 dicembre 2017 nel quale condanniamo l’uso dei mezzi di comunicazione come mistificazione della realtà e alterazione del dibattito democratico non è un’accusa ai giornalisti e alla libera stampa, indispensabili guide nella comprensione della realtà quotidiana, ma si riferisce alle errate informazioni che spesso vengono fatte circolare attraverso post e discussioni sui social media».

Un chiarimento, doveroso, che comunque non calma le acque all'interno del Partito Democratico che rimane fratturato e diviso anche in consiglio comunale tanto che una delle scorse sedute consiliari, in cui i membri erano chiamati a discutere un atto fondamentale come il bilancio, è saltata per mancanza del numero legale.

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Come mai? Alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico, in contrasto sulle Primarie per il candidato sindaco, hanno deciso che fino alla fine della consiliatura non sosterranno l'azione amministrativa del sindaco Trezzi e della giunta.

Il partito MDP, rappresentato dal consigliere comunale Alberto Amariti ha criticato la situazione: «A questi consiglieri chiediamo di ripensarci per il bene della città oppure di fare un atto di coraggio e dimettersi. Le beghe interne a un partito si discutono nelle apposite sedi e non possono condizionare l'attività del consiglio comunale e dell'intera amministrazione. Questo è un atteggiamento irresponsabile».

La replica della frangia ostile a Siria Trezzi in seno al Pd ha subito replicato (nelle persona di Salvatore Vitale, che però esprime quello che è il pensiero anche dei consiglieri comunali Rita Seghizzi, Catia Salmi e Giacomo Parafioriti che hanno presentato un'interrogazione diretta alla sindaca, vedi foto sopra): «Che strano, mi sarei aspettato che fosse una forza politica di sinistra a trovarsi a disagio a far parte di una maggioranza insieme a tanti consiglieri "sospettati" di far parte di una piccola casta. In realtà le critiche di MDP andrebbero riferite a chi incautamente e infondatamente abbia definito "piccola casta" vari consiglieri di maggioranza. E fino a oggi non abbia sentito il bisogno nè di smentire nè di chiedere scusa; anteponendo sì in questo caso proprie logiche di corrente di partito ai compiti istituzionali».

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