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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Catania (PD): «Il sindaco fa l'offeso, ma chi sbaglia deve tacere e imparare da errori»

Il Partito Democratico, per bocca del suo capogruppo in consiglio comunale Andrea Catania, torna ad attaccare il sindaco Giacomo Ghilardi sulla questione dell'uso politico degli strumenti del Comune sui social ai fini di campagna elettorale

Il Partito Democratico, per bocca del suo capogruppo in consiglio comunale Andrea Catania, torna ad attaccare il sindaco Giacomo Ghilardi sulla questione dell'uso politico degli strumenti del Comune sui social ai fini di campagna elettorale.

La storia è ormai nota. Ghilardi ha pubblicato dei post sul social network Facebook usando anche lo stemma del Comune di Cinisello Balsamo, scrivendo su Matteo Salvini e sulla Lega (siamo in campagna elettorale per le Europee). Da qui la denuncia al Corecom, andata a buon fine, da parte del PD e della lista civica "Cinisello Balsamo Civica". E poi c'è stata la difesa dell'amministrazione comunale che da una parte ha ammesso il proprio errore, ma dall'altra ha attaccato le opposizioni dicendo di essere stata sempre trasparente e corretta nel suo operato.

Ora è il turno di Catania che replica: «Questo è il sindaco di Cinisello Balsamo. Gli organi di garanzia dicono che ha sbagliato, seppur senza sanzionarlo, a usare lo stemma comunale nel suo post a sostegno di Salvini e cosa fa? Il ragazzino permaloso, copia di bassa qualità del suo capo Salvini, che, invece di ammettere la colpa, fa l’offeso, denuncia la stampa e attacca l’incapacità della sinistra».

E prosegue: «Ghilardi attacca noi e la stampa quando da mesi la città è immobile e per dimostrare il contrario ci bombarda di post su tagli dell’erba, rifacimento della segnaletica, controlli ai mercati, tutte attività ordinarie che non hanno nulla di nuovo rispetto al passato e che in gran parte erano già state programmate, o tagli del nastro di lavori iniziati quando lui neanche governava».

Catania incalza: «Signor sindaco, capisco che a guardare dal suo curriculum questo sia probabilmente il primo vero lavoro che fa, ma nel mondo reale bisogna rimboccarsi le maniche, mettere da parte i deliri di onnipotenza e, quando si sbaglia, avere il buon gusto almeno di tacere e imparare dai propri errori».

Infine chiude: «Meno ore a fare post e più ore a lavorare per la città, non prenda esempio dal tempo che Salvini passa a fare il ministro».

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