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Cinisello Balsamo Cinisello Balsamo / Via XXV Aprile

Gli scolari di Cinisello Balsamo donano cibo a chi ne ha bisogno

Olio, pelati, tonno, legumi in scatola, prodotti per l'igiene personale, latte, zucchero e omogeneizzati alla frutta: sono questi i prodotti che gli studenti potranno portare a scuola per essere raccolti e donati ai centri di ascolto Caritas della città

A  scuola di solidarietà: i bambini delle scuole di Cinisello Balsamo donano cibo alle famiglie in difficoltà.

Proseguono le azioni del Tavolo Povertà,  organismo istituito dall’amministrazione comunale e attivo dal 2013, che vede la partecipazione di 22 realtà tra associazioni, fondazioni ed enti cinisellesi.

In questa occasione, il settore servizi sociali ed educativi dell’amministrazione comunale ha attivato una raccolta straordinaria di beni alimentari per la  prima settimana di maggio, insieme ai sette Centri di Ascolto Caritas, al Banco Alimentare, alla Fondazione Cumse e a tutte le scuole statali e paritarie prima infanzia aderenti.

Olio, pelati, tonno, legumi in scatola, prodotti per l’igiene personale, latte, zucchero e omogeneizzati alla frutta: sono questi i prodotti che gli studenti potranno portare a scuola per essere raccolti e donati ai centri di ascolto Caritas della città.

Si inizia lunedì 4 maggio con i bambini delle scuole dell’infanzia statali, per proseguire martedì 5 con i bambini delle scuole dell’infanzia paritarie, mercoledì 6 con i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e giovedì 7 maggio con gli alunni delle scuole primarie.

In ogni istituto, in quelle mattine, genitori e bambini  saranno accolti dai volontari dei Centri Caritas, con i quali sarà possibile intrattenersi per conoscere e toccare con mano i valori della solidarietà e del volontariato locale.

Due gli obiettivi principali del progetto: uno, prettamente materiale, incrementare la scorta dei generi alimentari di lunga conservazione nei sette centri di ascolto Caritas di Cinisello Balsamo, punti di riferimento importanti per le famiglie in difficoltà; l’altro, più educativo, far conoscere il valore della solidarietà  e della cittadinanza attiva alle giovani generazioni. I prodotti raccolti e consegnati alle parrocchie saranno poi distribuiti alle famiglie individuate e  in rapporto diretto con i centri Caritas.

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