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Corsico Trezzano sul Naviglio / Via Carlo Goldoni

"Tassa" per le prostitute, 350 euro alla settimana e minacce se non pagavano

Sgominata una banda che controllava quasi due chilometri della Nuova Vigevanese tra Corsico e Trezzano sul Naviglio

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Capillari, quasi militari nell'organizzazione, minacciosi verso le donne che si affacciavano al "mercato" liberamente ma anche estremamente "rispettosi" dei confini territoriali: controllavano la prostituzione sulla Nuova Vigevanese, tra Corsico e Trezzano sul Naviglio, ma non "invadevano" le strade limitrofe.

L'indagine dei carabinieri di Corsico, durata quasi un semestre nella seconda parte del 2015, ha permesso di "scoperchiare" una organizzazione molto efficente nella gestione dell'attività di prostituzione (e di spaccio di cocaina) in quel territorio, ma anche di evidenziare le dinamiche del "nuovo" (ormai non più tanto, visto che da anni è il più diffuso) sistema di sfruttamento, più "soft" rispetto a quello a cui ci si era abituati in passato. 

Dodici gli indagati, soprattutto albanesi e italiani; sei le ordinanze del gip, quattro in carcere (due albanesi, tra cui il capo, e due italiani, tutti tra i 22 e i 64 anni) e due con obbligo di dimora (ma uno dei due, un romeno di 25 anni, è già in carcere, a Genova, per altri reati). Ai vertici un albanese con precedenti specifici: che, di persona, riscuoteva ogni settimana la "tassa di occupazione" del posto in strada, di 350 euro, in luoghi abbastanza defilati (ma i carabinieri hanno documentato almeno uno di questi passaggi di denaro), delegando tutto il resto ai suoi gregari, tra cui un'albanese di 28 anni (con obbligo di dimora), prostituta ma anche "fiduciaria" dell'organizzazione. Tanto che era lei a sostituirsi al capo nella riscossione della tassa, quando lui era all'estero.

Di seguito: i guadagni e lo spaccio di cocaina, il reclutamento, l'indagine.

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