Rogoredo: Milano-Santa Giulia, città ideale... ma solo a metà
Milano Santa Giulia doveva essere la “città nella città”, il più grande progetto urbanistico di Europa targato Norman Foster. E invece è una cantiere a cielo aperto: case non ancora costruite, voragini davanti alle case, strade sterrate e nessun servizio, dalle scuole ai negozi

La situazione che si presenta adesso a chiunque faccia un giro nella zona è però ben diversa: Santa Giulia è un immenso cantiere a cielo aperto, solo la parte dedicata all’edilizia convenzionata è stata completata. Strade che finiscono in sterrati, voragini davanti ai palazzi abitati, negozi vuoti, niente scuole o mezzi di trasporto pubblico.
Ma andiamo con ordine. Nell’ultimo periodo Risanamento, la società di Luigi Zunino che si occupa della costruzione della zona, ha avuto difficoltà finanziarie. La Procura di Milano infatti ha avanzato la richiesta di istanza di fallimento per il gruppo immobiliare, troppo esposto con le banche: Risanamento è indebitata con IntesaSanpaolo, Unicredit, Banco Popolare e la Popolare di Milano per circa 3 miliardi di euro.
Per cercare di contrastare la richiesta della Procura, Zunino e soci hanno proposto un piano di salvataggio che è ora al vaglio del magistrato incaricato dell’inchiesta. I cittadini di Milano Santa Giulia, che hanno comprato con la promessa della “città nella città” si domandano se il gruppo Risanamento avrà mai i soldi la forza economica di completare il quartiere.
Siamo riusciti a contattare in questi giorni Federico, un ragazzo che ha comprato casa in zona e che da febbraio si è trasferito lì. Rispetto a molti degli abitanti del quartiere, si ritiene fortunato: “Io vivo nella parte di Santa Giulia destinata all’edilizia convenzionata, che è stata quasi del tutto completata. Ci siamo entrati solo con due mesi di ritardo: invece di Dicembre 2008 mi sono trasferito qui a Febbraio 2009”.
Non a tutti è andata così bene. Federico ci racconta infatti di conoscere persone che hanno comprato casa ma che non riescono ad abitarla: qualcuno ha disdetto l’affitto che aveva; altri, quelli che se lo possono permettere, lo pagano ancora e nello stesso tempo danno i soldi per il mutuo della casa a Santa Giulia, in cui ancora non abitano.

“Se devo fare la spesa vado alla Coop di Rogoredo, a San Donato o dove andavo prima di trasferirmi: qui non c’è niente” ammette sconsolato Federico.

La speranza è però sempre l’ultima a morire. Federico ci dice che spera che i lavori vengano terminati, magari con un intervento del Comune, perché “l’acquisto della casa è anche un investimento”. Se dovesse tentare di rivenderla adesso, diciamo noi, probabilmente non ce la farebbe e se mai ci riuscisse probabilmente gli renderebbe neanche la metà di quello che ha speso per acquistarla.
Di seguito tutte le immagini del quartiere



