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Rogoredo Corvetto Corvetto / Piazzale Luigi Emanuele Corvetto

Pensa di andare a un appuntamento "galante" ma trova i carabinieri che lo arrestano

L'escamotage messo in atto dai carabinieri della compagnia Monforte per catturare uno spacciatore 18enne del boschetto di Rogoredo, su cui pende una condanna a quasi quattro anni di carcere

Con uno stratagemma singolare, i carabinieri della compagnia Monforte sono riusciti ad arrestare un ragazzo marocchino poco più che diciottenne, considerato uno dei più importanti spacciatori del noto "boschetto di Rogoredo", da tempo all'attenzione delle cronache e anche delle forze dell'ordine, visto che è una delle più importanti "piazze" di spaccio dell'eroina in tutto il Nord Italia.

Maxi blitz nel bosco della droga di Rogoredo

Il giovane arrestato è uno dei sei o sette pusher attivi all'interno dell'area boschiva. "Lavora" lì da circa due anni e, a quanto pare, sarebbe uno dei più rilevanti nella "gerarchia criminale" dell'area. A luglio 2015 era stato arrestato a casa sua, in zona Corvetto, sorpreso con 40 grammi di eroina. All'epoca era ancora minorenne. Qualche mese dopo, a marzo 2016, il giudice lo aveva condannato a tre anni e undici mesi di reclusione per spaccio di droga, emettendo la relativa ordinanza di arresto. Il giovane, nel frattempo, era tornato a spacciare al boschetto.

I militari dovevano "stanarlo", farlo uscire da lì. Quando lo hanno individuato su Facebook (dove ovviamente compare con un nome diverso da quello reale), hanno messo a punto uno stratagemma infallibile. Hanno creato un falso profilo di una ragazza avvenente per poi contattarlo e, in un certo senso, "provarci" con lui, invitandolo ad un incontro.

Furti e degrado: la protesta dei residenti in Rogoredo (foto Falconi)

E' stato il 18enne a scegliere luogo, data e orario: davanti all'Upim di piazzale Corvetto, il 22 novembre, intorno alle sei del pomeriggio. Lui stesso poi ha avvertito la presunta ragazza che avrebbe ritardato un'oretta perché si sarebbe cambiato a casa, dopo il "lavoro". Quando è arrivato in Corvetto, non ha trovato nessuna spasimante ma i carabinieri della Monforte, che lo hanno ammanettato e condotto al Beccaria per scontare la pena.

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