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Rogoredo Corvetto via Bonfadni

Via Bonfadini, le statistiche del campo rom: bene la scuola, ma gli adulti non lavorano

19 minori su 20 vanno a scuola, pur con frequenza migliorabile. Ma solo 2 adulti lavorano con regolarità. Le cifre

19 minori su 20 in obbligo scolastico frequentano le scuole, anche se con una frequenza da migliorare nel caso delle scuole secondarie. Ma soltanto 2 adulti lavorano con regolarità. I dati (in chiaroscuro) si riferiscono al campo rom regolare di via Bonfadini, alla periferia est della città, e sono stati forniti dall'amministrazione su richiesta della consigliera comunale della Lega Silvia Sardone, che ha rivolto un'interrogazione scritta all'assessorato alle politiche sociali, di cui è titolare Gabriele Rabaiotti.

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Per Sardone è «l'ennesimo fallimento dell'integrazione» che, secondo la "pasionaria" della Lega, eletta nel 2019 anche al Parlamento Europeo, «nei fatti si dimostra sempre più irraggiungibile». I minori al campo rom sono in tutto 43 di cui, come si diceva, 20 in età dell'obbligo scolastico. In 9 frequentano la scuola primaria (elementare) con frequenza media piuttosto alta (83%), in 10 la secondaria di primo grado (media), con frequenza media stavolta più bassa (62%). 

La situazione dei minori al campo rom sembra comunque poco preoccupante, anche perché il Comune di Milano è attento in merito: riceve report mensili sulla frequenza scolastica, che è una condizione necessaria per poter continuare a risiedere nel campo, tanto che nel corso del 2018 è stato avviato il percorso di decadenza dall'assegnazione della piazzola per quattro nuclei familiari, proprio per la mancata frequenza scolastica dei figli minori.

Adulti, quasi nessuno lavora

Più difficile la situazione per quanto riguarda il lavoro degli adulti. Solo due risultano lavorare regolarmente, mentre non sono attivati né tirocini né borse lavoro e appena tre sono i colloqui di orientamento effettuati attraverso i percorsi previsti ad hoc dalla giunta. Ciò fa dire a Sardone che i risultati raggiunti sono «pessimi». E certamente c'è qualcosa in più da fare per la questione lavorativa: «I rom preferiscono vivere di espedienti», continua l'esponente leghista: «Ho visitato più volte questo insediamento e ho sempre trovato carcasse di auto incendiate e smembrate, mentre all'interno c'è un vero e proprio angolo sfasciacarrozze dove vengono custoditi alcuni pezzi di ricambio dell'auto. I traffici illegali sono evidenti».

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