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Chiude il mercato di via San Benigno, ma in consiglio è polemica

E' il secondo in periferia. Lega e Nuovo Polo agguerriti: "Le alternative di vicinato per gli anziani ci sono? La giunta ha cercato di riempire il mercato prima di chiuderlo?"

Chiude il mercato scoperto del mercoledì in via San Benigno, in zona Città Studi. Chiude, perché va quasi deserto sia per frequentazione sia per numero di bancarelle. Chiude, perché la via è corta e non può venire potenziato. Ma non chiude 'senza colpo ferire', perché Manfredi Palmeri in consiglio comunale ha lamentato che la giunta non sia venuta in aula per spiegarne le ragioni a parte la semplice lettura della delibera di chiusura. "Otto stalli su ventitré sono occupati. La giunta - si è chiesto Palmeri - ha fatto un intervento fattivo per riempire quelli vuoti? Ha mappato le attività artigianali del quartiere per capire se potevano riempirli loro? Perché la giunta non fa un convegno in meno e un intervento in più in loco?".

E ancora, Palmeri ha chiesto che l'assessore D'Alfonso, proponente della delibera ma assente, illustrasse il quadro complessivo della situazione dei mercati zonali. Anche Luca Lepore (Lega) si è mostrato perplesso. "E' la seconda volta che discutiamo della chiusura di un mercato di periferia e anche stavolta la prima motivazione addotta è il costo per la pulizia dell'area. Tutti noi, che facciamo campagna elettorale nei mercati, ne comprendiamo però la valenza sociale. Ora, se questo mercato non ha valore sociale, diciamolo esplicitamente". Alessandro Morelli (Lega) ha chiesto se al posto di questo mercato ci sono negozi di vicinato, altri mercati o almeno un supermercato. "Gli anziani in difficoltà, magari con problemi motori, sono spesso aiutati in primo luogo dai commercianti di quartiere".

Alle accuse delle opposizioni ha cercato di rispondere Raffaele Grassi (Idv), sottolineando che la valenza commerciale di questo mercato è ormai ai minimi, tanto che l'iniziale presenza di 27 operatori si è ultimamente attestata intorno a otto. "Possiamo anche sopprimerne qualcuno - ha concluso grassi - ma dobbiamo sforzarci in generale di ridare slancio a questi mercati, che per noi restano molto importanti". Da parte della maggioranza qualcuno (la consigliera Anna De Censi) si è affrettato a chiedere che i soldi risparmiati con la chiusura del mercato (circa 75mila euro di pulizia da parte dell'Amsa) siano immediatamente stornati per il diserbo delle aree verdi e la pulizia della pavimentazione vicino alle scuole.

Infine Mattia Stanzani, del Pd, ha chiesto che la giunta prima o poi metta mano alla situazione dei mercati. "A Milano alcuni mercati si stanno degradando e questo porta anche degrado nel quartiere, oltre a far sì che una parte della popolazione non vada più a fare acquisti nel mercato, che invece a mio parere è un ottimo stabilizzatore dei prezzi".

Nella sua replica, l'assessore Daniela Benelli ha ricordato che la zona 3 è quella che ha più stalli mercatali di tutta Milano e che gli otto "superstiti" di via San Benigno, se vorranno, potranno essere ricollocati dove più desiderano.

Alla fine la soppressione è stata approvata con 26 favorevoli, 10 contrari e 2 astenuti.

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