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Città Studi Città Studi / Via Sansovino

Centinaia di persone contro il trasferimento della Statale: la fiaccolata a Città Studi

La manifestazione si è tenuta il 7 novembre

Centinaia i partecipanti alla fiaccolata per mantenere a Città Studi le facoltà scientifiche della Statale, che si è svolta nella serata del 7 novembre da piazza Leonardo da Vinci a via Sansovino, dove c'è la sede del Municipio 3 e dove si è poi tenuta un'assemblea pubblica.

Hanno partecipato residenti, studenti fuori sede (e non), docenti, ricercatori, commercianti dei quartieri e anche politici, in particolare quelli del Movimento 5 Stelle ma anche esponenti di altri partiti. Come è noto, il progetto della Statale è quello di trasferire diverse facoltà all'area Expo, mentre Veterinaria è già in procinto di trasferirsi a Lodi. Ma le facoltà scientifiche non sono il solo "pezzo" di Città Studi pronto ad andarsene: gli istituti Besta e Tumori andranno infatti a Sesto San Giovanni a costituire la Città della Salute.

Da una parte la necessità di spazi moderni, più attrezzati e accoglienti, più all'altezza coi tempi anche per continuare ad attrarre studenti, oppure per garantire cure migliori ai malati; dall'altra l'esigenza di non "svuotare" un quartiere da chi oggi lo anima in prevalenza, cioè gli studenti universitari. Molti dei quali, data la vicinanza con le università (ovviamente anche il Politecnico), abitano a Città Studi (in locazione, generando reddito per i proprietari di casa) e la "vivono", facendo acquisti nei negozi e supermercati, frequentando i locali notturni e così via.

Così si leggeva un anno fa sul blog "Che ne sarà di Città Studi": «Le conseguenze di questo svuotamento senza precedenti saranno un grave indebolimento della propria composizione e vitalità sociale; una pesante contrazione dell’indotto economico generato dalle università e dagli ospedali; il crollo del valore degli immobili residenziali e commerciali; la perdita dei servizi educativi, sanitari, etc. che le università e gli ospedali erogano ai residenti adulti e ai loro figli».

Oltre il trasferimento: il piano per Città Studi

E' già stato avviato il tavolo tra i rettori della Statale, del Politecnico e della Bicocca e vari soggetti (Comune, Regione e Demanio) per mantenere la vocazione universitaria della zona. Alcune aree sono vincolate e di proprietà del Demanio (Celoria-Colombo-Botticelli-Ponzio), circa 86 mila metri quadrati che rimarranno certamente universitari: nel 2018 la Statale trasferirà in via Celoria (al posto della facoltà di Veterinaria, che andrà a Lodi) il corso di Beni Culturali. Gli altri edifici saranno occupati da Politecnico e Bicocca, rispettivamente ampliando Architettura e trasferendo i corsi di Economia.

Le aree di proprieta della Statale (Celoria-Ponzio-Venezian-Golgi), poco più di 100 mila metri quadrati, saranno presumibilmente occupate dal Demanio che, tra l'altro, vorrebbe realizzare un "Polo" dell'amministrazione pubblica trasferendo circa 1.600 impiegati risparmiando notevolmente sugli affitti dello Stato e coprendo le necessità economiche della Statale, che venderebbe gli edifici per finanziare il trasferimento ad Expo. La Statale è proprietaria poi di altri dodici edifici fuori dal quadrilatero di Città Studi che potrebbero concorrere (una volta ceduti) al restante finanziamento del trasferimento e potrebbero tra l'altro essere usati per realizzare nuove strutture universitarie.

Statale in area Expo: come sarà il Campus

La previsione della Statale è di iniziare le attività universitarie scientifiche ad Expo nel 2021. Le facoltà interessate dovrebbero essere Chimica, Fisica, Matematica, Informatica e i corsi di Scienze Motorie per un totale di oltre 18 mila studenti, a cui si aggiungono 1.800 ricercatori e quasi 500 tecnici e amministrativi. Il nuovo Campus dovrebbe coprire un'area di circa 150 mila metri quadrati per un investimento di 380 milioni di euro. 

Campus Statale ad Expo, ecco come sarà

Il denaro dovrebbe arivare da indebitamento (130 milioni) e dall'alienazione delle strutture di Città Studi.

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