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Brumana, "la posta in gioco è importante ed attendiamo con fiducia il Tar"

Franco Brumana, presidente del comitato per il decentramento delle giustizia, attende con fiducia il verdetto di domani, quando il Tar si pronuncerà sulla liceità dell'emendamento emesso da Livia Pomodoro

La vicenda che vede protagoniste le tre sedi distaccate di Cassano d'Adda, Legnano e Rho è ben più ampia e l'udienza di domani, 18 gennaio, non sarà decisiva, ma contingente. E' quanto emerge dalle parole di Franco Brumana, presidente del comitato di decentramento della giustizia dei tre tribunali che fanno a capo a Milano.

E' proprio dal capoluogo lombardo che domani arriverà la risposta del collegio, composto da un presidente e da due giudici, della terza sezione del tribunale amministrativo regionale, che si pronuncerà sulla liceità dell'emendamento emesso dal presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro.

"Attendiamo con fiducia. Domani sarà la prima battaglia e non la fine della guerra. La posta in gioco è molto importante", dice. Il verdetto, difatti, decreterà il destino di un territorio vasto che non può essere privato di autonomia e per questo, qualora le tre sedi perdessero, il fronte comune degli avvocati sarà proprio la sua riaffermazione privilegiando la scelta di una provincia di Milano detentrice di anima e spirito proprio e non di una periferia "dormitorio".  "A Legnano rimarrebbe solo il 5% del carico attuale di lavoro", continua.

Un grosso danno. Tuttavia se dovesse avvenire il contrario, ovvero il risultato sperato, Milano dovrà mandare i giudici di cui le sedi sono state private. "E' importante vincere come è stato rilevante muoversi, lottare", conclude l'avvocato.

 

 

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