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Greco Greco / Via Antoine Watteau

Leoncavallo, un bando per spazi dentro il centro sociale

Dopo la regolarizzazione con permuta di due edifici comunali oggi in disuso

Un bando per la sede del Leoncavallo in via Watteau: è la promessa dell'assessore all'urbanistica (e vicesindaco) Lucia De Cesaris, successivamente alla permuta tra il comune e il gruppo Cabassi per risolvere, finalmente, in maniera legale la questione dello storico centro sociale milanese, ormai da molto tempo perfettamente integrato nel tessuto cittadino ma ancora in una situazione di abusivismo dal punto di vista legale.

La permuta farà sì che due immobili del comune (via Zama 23 e via Trivulzio 18) passino ai Cabassi, in cambio dell'edificio di via Watteau, l'ex stamperia occupata dal Leoncavallo negli anni '90. Secondo De Cesaris si tratta di una occasione sia per restituire alla città due aree oggi in disuso (Zama e Trivulzio), sia per recuperare e rendere pubblico ("in modo legittimo e trasparente") lo spazio di via Watteau.

Il bando aperto a tutti risponde proprio a questo scopo: non si parla tanto di centro sociale da legalizzare, quanto di uno spazio molto grande che potrebbe essere condiviso tra il Leoncavallo e altre realtà. "La delibera - dichiara ancora De Cesaris - non ha niente a che vedere con la legalizzazione del Leoncavallo".

Si preannuncia una ferma opposizione da parte del centrodestra, contrario a ogni forma di regolarizzazione del centro sociale (sebbene le prime idee in questo senso risalgano all'amministrazione Albertini), ma anche da parte del presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, della Federazione della sinistra, che pone qualche dubbio sull'equilibrio economico dell'operazione. Dubbio a cui De Cesaris risponde che nella delibera non vi è alcun regalo ai privati. Anzi, verrebbero restituite alla città le aree di Zama e Trivulzio oggi non utilizzate.

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