La Corte d’Assise di Milano ha condannato a 18 anni di reclusione il rom italiano Alessandro Braidic. L’uomo è accusato di aver investito e ucciso in via Padova, nel 2007, un anziano di 71 anni: omicidio volontario quindi, non un semplice incidente stradale. Il pm aveva chiesto una pena di 24 anni.

Secondo il pubblico ministero il fatto che il ragazzo trascinò per diversi metri con se la vittima, aggrappata disperatamente al cofano della macchina per cercare di salvarsi, è la dimostrazione che l’uccisione è stato un atto “volontario e deliberato” da parte del giovane rom.

Il signor Giovanni Papuzza, la sera del 16 settembre 2007, stava attraversando via Padova su un passaggio pedonale, quando è stato investito da un’auto. L’urto con il mezzo spezzò la gamba all’anziano, che si aggrappò al cofano per non farsi investire. Giovanni fu trascinato per oltre 100 metri “zigzagando in continuazione per cercare di farlo cadere a terra”. Quando l’uomo non ha più resistito ed è caduto sull’asflato, la ruota anteriore dell’auto gli passò sopra uccidendolo.

In un primo momento si era assunta la colpa dell’incidente la fidanzata dell’accusato Angelica de Bon, che ora è indagata per favoreggiamento, poiché alla guida dell’auto è stato provato esserci stato Alessandro.

Il Braidic ha un passato parecchio turbolento e un “curriculum criminale impressionante” come dice il pm nella requisitoria: furti, rapine e lesioni tra i suoi precedenti.

Poca soddisfazione espressa dalla figlia dell’uomo: “Papà comunque non tornerà e io non posso essere soddisfatta e felice”.