Via Idro, la zona 2: "Case per rom che vogliono uscire dal campo"

Una mozione urgente per chiedere le case popolari e l'inserimento lavorativo per i rom di via Idro. L'ha votata il consiglio di zona 2, martedì sera. Lo stesso consiglio di zona che una settimana prima aveva invece votato a favore di una "barriera" per non far entrare camper e roulottes in un parcheggio di via Trasimeno, provocando varie polemiche soprattutto all'interno della maggioranza di centrosinistra visto che sette esponenti del Pd e due di Sinistra per Pisapia avevano votato a favore della barriera.

La mozione chiede l'immediata uscita dal campo per le famiglie che ne hanno fatto richiesta, con "adeguata sistemazione abitativa" e individuando "percorsi d'inserimento sociale": si tratta di nuclei familiari che seguono percorsi di inserimento e, soprattutto, che mandano regolarmente i figli a scuola. E che ormai si sentono insicuri all'interno di un campo "dominato" da altre famiglie la cui pericolosità è risultata ben evidente dalle cronache. Si pensi solo alla "faida" tra i Braidic e i Deragna, che si è potuta (parzialmente) risolvere solo spostando i Deragna da tutt'altra parte.

Non ci sta però la Lega Nord. Secondo il capogruppo Samuele Piscina, "la maggioranza pensa che si possa arrestare la faida trasferendo i nomadi in case popolari con l'aria condizionata a spese dei contribuenti". Il Carroccio è preoccupato che, assegnando case popolari ai nomadi "mentre i nostri giovani e i nostri anziani le attendono per anni", aumenti poi la criminalità nei quartieri di destinazione.

"Chi intende regolarizzarsi", conclude Piscina, "ha la possibilità di farlo ma nelle stesse condizioni di tutti i cittadini milanesi, senza alcun favoritismo". Secondo la Lega, infine, l'unica soluzione possibile è "smantellare il campo e allontanare definitivamente dalla città le persone che vi risiedono e che vivono nell'illegalità".