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Loreto Gorla / Viale Monza

Lei vuole una pausa, lui non accetta e inizia a perseguitarla: arrestato

La coppia è sposata dal 2008. Lei si era trasferita nell'appartamento dei genitori, attiguo al loro

Da qualche tempo quel marito era cambiato. Prima aveva "soltanto" un carattere un po' litigioso e irascibile verso gli altri, ma ultimamente si era mostrato molto geloso della moglie e il clima familiare era decisamente peggiorato. Tanto che lei, un'italiana impiegata di 33 anni, aveva deciso di prendersi una pausa. Decisione che però lui, 34enne operaio edile, non aveva affatto preso bene: anzi, ha innescato una escalation di atti persecutori che, in meno di un mese, ha portato al suo arresto.

La coppia era sposata dal 2008 e viveva a Milano. I primi litigi all'interno della coppia sono iniziati quando lui ha preteso che lei acquistasse con un finanziamento una Mercedes da 50mila euro, che poi lui ha "spedito" ai familiari nel paese d'origine. Secondo quanto riportato dalle forze dell'ordine, era solo l'ultima di una serie di "pretese economiche" da parte di lui, che poi erano sistematicamente destinate alla propria famiglia d'origine.

Litigi, comportamenti maleducati anche con il padre e la madre di lei, scenate di gelosia che hanno portato la ragazza a chiedere una pausa di riflessione, il 14 luglio 2016, e a trasferirsi nell'appartamento dei genitori. Lo stesso giorno la 33enne e i genitori sono partiti per un weekend nella casa di vacanza di famiglia, ma il marito li ha raggiunti, ha prenotato una stanza d'albergo nelle vicinanze e ha tentato d'introdursi in casa scavalcando la recinzione.

Con il ritorno a Milano la 33enne ha iniziato a cambiare le sue abitudini. Il 20 luglio il marito si è presentato sul posto di lavoro di lei, mettendola in forte imbarazzo anche con i colleghi. Dal 23 al 28 luglio un altro weekend fuori Milano, per cambiare aria, questa volta a Livigno. Ma anche in questo caso l'uomo si è a sua volta recato nella località di vacanza per importunare la famiglia, che ha iniziato lentamente a "barricarsi", tornata a Milano, chiudendo tutte le tapparelle e installando, sul pianerottolo, una telecamera di sorveglianza.

Dal 5 al 7 agosto un altro weekend fuori città per "liberarsi" dall'incubo. E ancora una volta l'uomo si è presentato lo stesso da loro. Il 5, in particolare, ha minacciato di morte il padre nei locali del box, mentre il 7 i tre hanno trovato la porta di casa divelta. In quella occasione hanno fatto intervenire i carabinieri locali, poi l'8 - tornati a Milano - si sono recati al commissariato Greco-Turro per sporgere denuncia. Fino a quel momento avevano pensato di poter "gestire" la situazione da soli, ma l'esasperazione era al culmine.

Pochi giorni dopo, alle cinque del pomeriggio dell'11 agosto, il 34enne si è presentato sul pianerottolo insieme al fratello e, insieme, hanno rotto la telecamera per poi prendere a calci e pugni la porta dell'appartamento in cui la ragazza, da metà luglio, vive coi genitori pretendendo un confronto. La giovane non ha aperto ma ha prontamente chiamato il numero di emergenza 112, i cui operatori erano stati preallertati dal commissariato fin dall'8 agosto. Così le volanti si sono precipitate in viale Monza.

L'uomo è stato arrestato in flagranza di reato. Risponderà di atti persecutori. A suo carico nessun precedente.

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