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Navigli Stazione Centrale / Via Melchiorre Gioia

Riapertura Navigli, Sala fissa la data per i primi cantieri: "Tanto consenso, sbagliato fermarsi"

Il primo cittadino: "Primi cantieri nel 2020 prospettiva realistica. Fontana è d'accordo"

"Sarebbe sbagliatissimo fermarsi ora". E il sindaco di Milano, Beppe Sala, non ha nessuna intenzione di fermarsi adesso, anzi. Martedì pomeriggio, infatti, il primo cittadino è tornato sull'idea di riaprire i Navigli in città e ha annunciato che dalla teoria molto presto si potrebbe passare alla pratica.  

"È una prospettiva realistica" - le sue parole - quella di aprire nel 2020 i primi cantieri per ridare a Milano la cerchia dei Navigli. “Direi che il 2020 è un’ipotesi realistica - ha ribadito -. Io non voglio trasmettere l'idea di portare avanti i Navigli e sacrificare altri bisogni primari. È un fatto politico, ma anche mio personale, sapendo voi quanto amo l’idea dei Navigli. Però i Navigli - ha sottolineato - ormai hanno raccolto talmente tanto consenso che è qualcosa su cui sarebbe sbagliatissimo fermarsi”. 

Riapertura Naviglio (i rendering di Urbanfile)

Lo stesso Sala, che in campagna elettorale aveva fatto della riapertura dei Navigli uno dei suoi punti forti, ha evidenziato - come già fatto pochi giorni fa - che "abbiamo bisogno di fondi", spiegando però che "ne ho parlato questa mattina anche con Fontana", il nuovo presidente di regione Lombardia. "Se trovassimo una forma per mettere insieme già Comune e Regione sarebbe un bel passo avanti, poi - ha detto il sindaco - magari ci sono altre possibilità su cui stiamo lavorando. Però conto molto sul sostegno di Fontana che, personalmente è favorevole". 

Il prossimo passo, adesso, sarà aprire un dibatto pubblico, che si terrà "sicuramente - Sala dixit - nel corso dei prossimi consigli". 

Sala non ha mai nascosto il suo "amore" per i Navigli e già a giugno 2016 aveva presentato un progetto concreto per la riapertura del fiume milanese, che ricalcava uno studio di fattibilità del Politecnico con quattro tratte distinte, non necessariamente da realizzare nello stesso momento e che connetterebbero il centro con la periferia attraverso la Martesana, "scoprendola" in via Melchiorre Gioia.

I i lavori per la realizzazione dell’opera - stando sempre a quello studio - si potrebbero aggirare attorno ai circa quattrocento milioni di euro e lo stesso sindaco aveva spiegato che i soldi si potevano in parte reperire attraverso i fondi europei destinati alla sostenibilità urbana. 

Poi, a settembre 2016, Sala aveva rilanciato l'argomento promettendo un referendum vincolante entro il 2017. Sulla questione era arrivato un primo, ma fondamentale, via libera ad aprile 2017, che aveva segnato l’inizio della strada verso un tavolo unico tra comune e regione.

Il consiglio regionale della Lombardia aveva infatti approvato la mozione del vicepresidente Fabrizio Cecchetti, esponente della Lega Nord, che impegnava la giunta - recitava il testo - a “promuovere un protocollo di intesa tra la regione Lombardia e il comune di Milano che contenga come punto essenziale la dichiarazione congiunta di voler realizzare la riapertura dei Navigli in Milano e predisponga una proposta che possa diventare l’oggetto della promozione di un accordo di programma tra gli Enti interessati volto a realizzare la riapertura dei Navigli quale opera strategica Regionale.”

“Riaprire completamente il sistema navigli – aveva spiegato Cecchetti - è la vera sfida per tutti i cittadini milanesi e lombardi. Realizzare un progetto del genere vuol dire infatti disegnare la Milano del futuro, rivedendo il traffico e creando nuovi spazi in città, ma significa soprattutto più turismo e nuove opportunità di lavoro per migliaia di persone. Insomma un’occasione unica per fare Milano ancora più bella e per creare posti di lavoro.”

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