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Martedì, 23 Aprile 2024
Bovisa Dergano / Via Legnone

Truffe ad anziani, sgominata una banda di giovanissimi specializzati

I tre sono stati sorpresi mentre mettevano a segno una truffa: ne avevano compiuta un'altra tre giorni prima, mentre gli investigatori ne avevano sventato una terza ad agosto

Due ragazze (di cui una minorenne) ed un ragazzo specializzati in truffe agli anziani. Il gruppetto è stato incastrato dal pool antitruffa della procura di Milano, composto da militari dei carabinieri e agenti di polizia di Stato e polizia locale. I tre sono stati denunciati a piede libero. Determinanti sono stati due episodi molto simili tra loro, entrambi sventati: uno ad agosto e uno a novembre del 2017. Non solo, ma ne è stato scoperto un terzo: una truffa andata a segno sempre a novembre.

Torniamo però ad agosto: il ragazzo, il 18enne M.M. di origine polacca, era stato fermato nei pressi dell'abitazione di un milanese di 85 anni che aveva ricevuto insistenti telefonate da un nipote che chiedeva soldi in quanto in difficoltà. L'85enne aveva però informato il genero il quale aveva allertato le forze dell'ordine. Era stato così possibile fermare M.M. e denunciarlo, mentre una sua complice era riuscita a scappare.

Le indagini su quell'episodio si sono intrecciate con un altro tentativo di truffa, avvenuto ai danni di un'anziana. Il terzetto faceva partire le telefonate di richiesta a sborsare denaro da centralini situati in Polonia e (come a novembre) in Germania. Il copione era sempre lo stesso: i tre si presentavano al telefono come parenti in difficoltà e chiedevano soldi o gioielli alle vittime.

Il 23 novembre una delle due ragazze, la 17enne L.L., di etnia rom polacca, era riuscita a "circuire" l'anziana e aveva dato appuntamento nei giardini di via Legnone (zona Dergano) per la consegna di denaro e gioielli. Ma L.L. era pedinata dagli investigatori, sulle sue tracce per via delle indagini. Così gli agenti, a scambio avvenuto, hanno fermato la minorenne i complici (lo stesso M.M. e la 23enne L.P., nata in Italia) e restituito il maltolto all'ignara vittima, ovvero quasi cinquemila euro in contanti e gioielli. 

La successiva perquisizione nel luogo in cui i tre alloggiavano (una struttura ricettiva di Cinisello Balsamo) ha permesso di recuperare altra refurtiva, frutto di una truffa andata a buon fine tre giorni prima. Incrociando i dati, gli investigatori hanno potuto rintracciare la vittima e restituirle il bottino. Si pensa che i tre appartengano ad una rete ben più vasta di criminali dediti a questo tipo di reati.

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