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I musulmani pregheranno alla piscina Scarioni (di venerdì)

"Maretta" al consiglio di zona 9: la maggioranza si lamenta ("Bisognava preparare il quartiere, chieste informazioni ma non sono state date") ma si va verso il "sì"

Ormai è quasi fatta: per la preghiera del venerdì, i musulmani (almeno quelli che frequentano la Casa della cultura islamica, l'associazione di via Padova 144 diretta da Mahmoud Asfa) potranno recarsi alla piscina Scarioni di Niguarda, dove verranno predisposti appositamente i locali adibiti a spogliatoi (a pagamento per l'associazione).

Questa infatti è la soluzione preferita dallo staff del vicesindaco Maria Grazia Guida. Un dossier piuttosto delicato, quello della preghiera per gli islamici, nonostante l'associazione di Asfa sia tra le più moderate presenti in città: ottimi rapporti con la parrocchia "vicina di casa" (quella di San Giovanni Crisostomo) e anche un Ambrogino d'Oro.

La decisione definitiva non è stata ancora messa nero su bianco. Manca il passaggio in consiglio di zona, benché non indispensabile: mercoledì sera un delegato della Guida si è recato in via Guerzoni per raccogliere un parere di commissione, ma il parere alla fine non è arrivato. Maggioranza e minoranza si sono infatti trovate d'accorso sulla votazione di una vera e propria delibera, che impegna maggiormente il consiglio. Tutto rimandato alla settimana di Sant'Ambrogio: poi, col "sì" del consiglio di zona 9, si parte subito e si va avanti fino a maggio.

Ma come si è arrivati alla piscina Scarioni? E' lo stesso delegato della Guida a spiegarlo. Il comune, ricevuta la richiesta di locali adatti a circa 300 persone per qualche ora ogni venerdì, ha girato la questione a Milanosport. Sono state indicate tre piscine (Pergolesi, Lido e Scarioni) ma, in seguito a sopralluoghi, solo quella di Niguarda sembrava adatta: qui infatti i locali adibiti a spogliatoi del secondo piano possono essere, a quanto pare, facilmente sgomberabili. In cambio la Casa della cultura islamica pagherà un affitto regolare e - assicura il funzionario comunale - a maggio libererà i locali, in concomitanza con l'apertura estiva dell'impianto. Un punto molto richiesto soprattutto dai consiglieri di Pdl e Lega e a cui il funzionario ha dato ampie rassicurazioni: "Si pregherà dove ci sono gli spogliatoi - ha spiegato - per cui a maggio si rimonteranno le strutture per aprire la piscina e si smetterà di pregare".

Obiezioni particolari, in commissione, non sono emerse. D'altra parte si tratta, appunto, di circa due ore alla settimana. "Di islamici nel quartiere ne vengono di più al giovedì per il mercato", fa notare un consigliere di centrosinistra. Semmai, proprio dalla maggioranza viene qualche voce critica sulla scelta della piscina. Simona Fregoni (Pd), ad esempio, sottolinea che "non è la prima volta che i musulmani pregano alla Scarioni (era successo anche nel 2010, ndr) e ci siamo sempre dichiarati contrari perché ci sembrava umiliante. Ora facciamo noi la stessa cosa? Mi auguro che l'anno prossimo la soluzione sia diversa".

Le polemiche maggiori però si sono concentrate sulla mancanza di comunicazione tra il vicesindaco e il consiglio di zona. "Nell'avviso di convocazione - commenta Andrea Bina (Pd) - non c'erano informazioni molto precise. Su un tema per giunta sensibile, l'amministrazione pecca in comunicazione e non è la prima volta. Ci voleva molto a fornire la documentazione che il consiglio aveva richiesto?". Sulla stessa linea Stefano Indovino (Pd): "La piscina Scarioni è in un quartiere problematico. La struttura, inutilizzata, è già un danno per quel quartiere per colpa anche nostra. Sarebbe stato meglio fare coinvolgimento e preparazione per gli abitanti, per non dare l'impressione di decisioni scomode calate dall'alto". Forti critiche sul metodo anche da parte del presidente della commissione sport, Gianfranco Tucci (Fds), per le stesse ragioni.

L'orientamento è comunque quello di dare il via libera. A patto che almeno si preveda la presenza di vigili urbani ("come per ogni manifestazione che richiama un certo numero di persone", spiega Bina) e che il ricavato dell'affitto (riscosso da Milanosport) "resti" alla Scarioni.

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