Niguarda, ancora tre arresti per il racket delle occupazioni abusive
Altri tre arresti a Niguarda per l’inchiesta del racket delle popolari. In manette madre, figlia e fidanzato di quest’ultima: facevano pagare dagli 800 ai 1500 al mese per aprire e occupare appartamenti popolari sfitti. La scoperta grazie al video di una onlus
Dopo il video di “Sos racket e usura” che denunciava il racket della case popolari a Niguarda, questa mattina Giovanna Pesco, sua figlia e il suo compagno sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Milano.
I tre sono accusati di di associazione a delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili e con loro sono indagate 12 persone. Secondo le carte del gip emerge che i tre facevano pagare dagli 800 ai 1500 euro al mese per aprire e far poi occupare appartamenti sfitti nelle case popolari, alcuni dell'Aler altri presi in gestione dal Comune in attesa di assegnarli.
Secondo le indagini i tre avevano messo in piede questo meccanismo nelle palazzine di Via Monti già da tempo e mantenevano lo status quo anche intimidendo e minacciando i residenti. Qualcuno però si è fatto avanti, confermando così le accuse del video: “dimostra che attraverso la collaborazione di tutti l'intervento dello stato é possibile. Aspettiamo altre segnalazioni, anche relative ad altre zone della città” cadetto il dirigente della Mobile Alessandro Giuliano
I tre sono accusati di di associazione a delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili e con loro sono indagate 12 persone. Secondo le carte del gip emerge che i tre facevano pagare dagli 800 ai 1500 euro al mese per aprire e far poi occupare appartamenti sfitti nelle case popolari, alcuni dell'Aler altri presi in gestione dal Comune in attesa di assegnarli.
Secondo le indagini i tre avevano messo in piede questo meccanismo nelle palazzine di Via Monti già da tempo e mantenevano lo status quo anche intimidendo e minacciando i residenti. Qualcuno però si è fatto avanti, confermando così le accuse del video: “dimostra che attraverso la collaborazione di tutti l'intervento dello stato é possibile. Aspettiamo altre segnalazioni, anche relative ad altre zone della città” cadetto il dirigente della Mobile Alessandro Giuliano