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Martedì, 23 Aprile 2024
Niguarda

Niguarda, arriva lo sportello anti-stalking

Sarà attivo presso l'ospedale Niguarda e presso quello di Lecco, il primo sportello anti-stalking riservato a chi è vittima di molestie prolungate. Lo stalking, come è noto, provoca ansia e timore ed è considerato un reato perseguibile penalmente. La Regione ha già stanziato 160mila euro per il progetto in collaborazione con Telefono Donna

Due sportelli dove ricevere consulenza in caso di stalking. Verranno aperti presso l'ospedale Niguarda di Milano e presso l'ospedale di Lecco, grazie anche al contributo della Regione che ha stanziato 160mila euro.

Gli sportelli accoglieranno chi è vittima di molestie prolungate e ripetute da parte di ex partner,
colleghi, conoscenti. Qui, donne e uomini succubi dello stalking potranno trovare consulenza legale  e in relazione alla gravità delle azioni persecutorie, anche affiancamento e sostegno nel percorso di uscita dalla persecuzione. L'obiettivo del progetto è quello di “aumentare l'autostima e la consapevolezza delle vittime”, ha spiegato Giulio Boscagli, assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale.
  Gli sportelli garantiranno servizio diurno e reperibilità notturna  

Per realizzare gli "Sportelli" le Asl si avvarranno della competenza dell'Associazione Telefono Donna, che vanta un'esperienza pluriennale nelle azioni di contrasto e di prevenzione dei maltrattamenti sulle donne. Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00
alle ore 17.00. Nelle ore notturne e nei giorni festivi è prevista una reperibilità telefonica. Verrà inoltre attivato un numero verde: un canale di ascolto e di aiuto immediato, attraverso il quale effettuare una prima valutazione del rischio e consigliare la  precauzioni e le azioni da intraprendere. Successivamente Telefono Donna garantirà tramite operatrici volontarie, counselor, assistenti sociali e psicologiche, percorsi personalizzati o di gruppo per aiutare le donne ad uscire alla persecuzione.

Presso ciascuno sportello saranno presenti un coordinatore, tre psicologhe (di cui una dovrà garantire la reperibilità notturna e festiva), un avvocato, un'assistente sociale, un sociologo,
oltre alle operatrici volontarie appositamente formate all'ascolto telefonico.
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