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Niguarda Bruzzano / Via Antonio Oroboni

"Piazza Perù", la Lega: "Volevano darla a uso esclusivo". Ma non è così

Polemica fortissima in zona 9. Bastoni (Lega): "Bloccato tentativo ideologico della sinistra". Ma si trattava solo di poche feste (istituzionali e di breve durata) all'anno

Scoppia la polemica, in zona 9, su "piazza Perù". Si tratta di una piazzetta di Bruzzano, all'incrocio tra via Oroboni e via Morlotti: l'idea era appunto quella di intitolarla alla nazione sudamericana e di concederla (su autorizzazione e con pagamento di relativi oneri) alla comunità peruviana, numerosa a Milano e soprattutto a Bruzzano, in occasione di festeggiamenti di tipo istituzionale (come un'alzabandiera).

Tanto è bastato per scatenare il panico tra gli abitanti. Il timore, infondato, che diventasse una sorta di "luogo di festa permanente" è stato alimentato anche dalla posizione della Lega Nord, che ha fatto di tutto per evitare l'intitolazione della piazzetta.

E' finita con il ritiro della proposta da parte del console milanese del Perù, che ha affermato di non voler nel modo più assoluto avanzare idee che potessero essere viste dalla popolazione come una imposizione ed un'ingerenza. La Lega canta vittoria. Massimiliano Bastoni, consigliere comunale, sostiene che "era obiettivo di questa amministrazione comunale dare in uso esclusivo alla comunità peruviana una piazzetta pubblica", e che si sarebbe trattato di un "tentativo di imporre dall'alto situazioni e discriminazioni verso i cittadini milanesi".

Niente di tutto questo, ovviamente: anche perché semplicemente non è pensabile che uno spazio pubblico, ancorché piccolissimo, sia "privatizzato" e concesso "perennemente" ad una comunità, gruppo o associazione, che sia di italiani o di stranieri. "Il progetto prevedeva che ci fosse la possibilità di effettuare cerimonie brevi, poche volte all'anno e previo l'ottenimento dei permessi e il pagamento degli oneri vari", spiega la vicepresidente del consiglio di zona 9 Antonella Loconsolo (Sel). "Non sarebbe nemmeno stato il luogo per le feste vere e proprie - continua - ma solo per una cerimonia istituzionale. Le feste della comunità peruviana con sfilate e musica sono infatti organizzate in viali grandi come è successo, ad esempio, in corso Buenos Aires". Altro che uso esclusivo, dunque.

Come si spiega allora questo colossale equivoco? "Sono riusciti a suscitare allarme nella cittadinanza al pensiero di quella minima parte delle comunità sudamericane che beve o bivacca", afferma la Loconsolo.

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