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Operai sulla gru, la moglie di Emilio: “la cassa integrazione non basta”

E' una forma di protesta estrema e ingiusta. Così definisce il gesto degli operai la moglie di uno dei due. “E' uscito presto questa mattina”, ha detto la donna

Eszdrina parla. È la moglie di uno dei due operai della Raimondi Gru che questa mattina si sono arrampicati sul traliccio per protestare a 60 metri di altezza. “Una forma di protesta estrema e ingiusta ma necessaria per evitare l'incubo della mobilità e di altri mesi di incertezza”. Così la donna definisce il gesto del marito, facendo capire come sia ingiusto arrivare a questo per vivere.


“Per me è stata una sorpresa - ha osservato - è andato via di casa presto”. Poi anche Eszdrina, sudamericana trapiantata a Milano – ha raggiunto via Melchiorre Gioia e, naso all'insù, ha seguito tutta la vicenda del marito e del collega, fino a quando, poco prima di pranzo, la situazione non si è sbloccata e i due operai sono potuti scendere dalla gru.


Ma la soluzione trovata grazie al gesto disperato dei due lavoratori e alla mediazione della Regione Lombardia (altri 6 mesi di cassa integrazione), per Eszdrina non è sufficiente: “Non basta che venga allungata la cassa integrazione per sei mesi, i dipendenti vogliono tornare al lavoro”.

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