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Niguarda via Imbonati

Via Imbonati, figlio immigrato compie un anno ma papà è ancora sulla torre

Si chiama Diego ed è il figlio di Marcelo, l'immigrato argentino sulla torre ormai da 17 giorni per protestare contro una sanatoria che "discrimina lavoratore da lavoratore". Il suo dono per il compleanno di Diego uno striscione con scritto: "Ti regalo un nuovo futuro"

Ieri Diego, il figlio dell'immigrato argentino sulla Torre di via Imbonati insieme a due nordafricani per protestare contro la sanatoria del 2009 ormai da 17 giorni ha spento la sua prima candelina. Il suo papà, non c'era. Era a 50 metri d'altezza. Il suo regalo però è arrivato lo stesso: uno striscione con su scritto con la vernice spray "Buon compleanno figlio mio, ti regalo un nuovo futuro".

Quella di Marcelo, immigrato di origine argentina, operaio cassintegrato di Sesto S.Giovanni, è una storia emblematica per tanti stranieri, e anche per molti operai italiani rimasti, come lui, senza lavoro con un figlio di un anno, un fratellino in arrivo a maggio e una moglie che deve reggere il peso economico di tutta la famiglia.

Marcelo, a differenza dei suoi compagni, non ha il problema del soggiorno, anzi, è cittadino italiano (i suoi nonni tra l'altro erano calabresi, di Vibo). "Sì - conferma orgogliosa la moglie Angela, che lo ha sostenuto sin dal primo giorno - lui è generoso, ha sempre pensato per gli altri".

Dall'alto di quella balconata, Marcelo saluta i tanti sostenitori del comitato immigrati che assistono lui e i suoi due compagni. Diego, naturalmente, non capisce. Ma quando è davanti alla tv, durante i Tg che inquadrano la torre, la mamma gli dice: "Vedi c'é papà". E lui sorride.

"Non chiedo niente per me - racconta all'ANSA per telefono - Questa è una battaglia di principi. Siamo anche noi il futuro di questo Paese, non possono trattarci come cittadini di serie B. Lavoriamo, paghiamo le tasse, facciamo famiglia, ci sacrifichiamo per un avvenire migliore, come gli italiani, spesso più degli italiani, e in cambio come ci ripagano? Con salari più bassi e un permesso di soggiorno scandaloso, che arriva quando ormai è già scaduto o quasi; e per risolvere la situazione lo Stato non sa inventare niente di meglio di una sanatoria, quella delle 'badanti', che discrimina lavoratore da lavoratore e che dà lo spunto per ulteriori truffe agli immigrati per bene? No, io rimango qui, anche e soprattutto per mio figlio".

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